ELENCO PREZZI
PROVINCIALE
2023
Edito dalla
Provincia Autonoma di Trento
Gruppo di
lavoro per l'aggiornamento e completamento dell’Elenco Prezzi 2023
Agenzia
Provinciale per le Opere Pubbliche
Settore
Opere Stradali
|
ing. Mario Monaco
coordinatore - ing. Paola Bonetti
per. ind.
Michele Vicentini
|
Settore Opere
Edili
Bioedilizia
|
per. ind.
Corrado Webber
ing. Matteo Toffanin
geom. Mauro Trentin
geom. Sergio Giamberardino
geom. Piergiorgio Pasquali
ing.i. Luigi Pavan
arch. Lorenzo Zeni
|
Settore Opere
Igienico Sanitarie
|
geom. Franco Zanetti
|
Settore
Opere Beni culturali
|
geom. Tiziano Vicentini
arch. Cinzia D’Agostino
geom. Claudio Vicenzi
Lucia Giovannini
|
Settore
Opere Agricole
Settore
Opere Idrauliche
Settore
Opere Valorizzazione Ambientale
|
Gioacchino Lo Medico
geom. Giovanni Baldo
geom. Luca Pizzini
|
Settore Opere
di Prevenzione rischi
|
ing. Luisa Fedrizzi
ing. Stefano Merz
|
Presentato a:
Consorzio dei Comuni trentini
Associazione degli Artigiani della
Provincia di Trento
Associazione Trentina dell’Edilizia
(ANCE)
Associazione degli Industriali della Provincia
di Trento (Confindustria)
Comitato interprofessionale
Sindacati CISL CGIL UIL FeNALT
Indice:
PREMESSE IV
CRITERI DI ELABORAZIONE VI
CRITERI DI UTILIZZO DEL LISTINO IX
COEFFICIENTE MEDIO DI RIVALUTAZIONE XIII
SISTEMA INTERNAZIONALE XIV
OPERE EDILI XIX
BENI CULTURALI XXVII
OPERE IGIENICO-SANITARIE XL
BIOEDILIZIA LIV
PREMESSE
Ai fini della trasparenza e
del coordinamento dell'attività tecnico-amministrativa nel settore dei lavori
pubblici, la Giunta provinciale approva l’Elenco prezzi da applicarsi ai lavori
pubblici di interesse provinciale, così come previsto dalla L.P. 10 settembre 1993 n. 26 che, con le modifiche introdotte dalla
L.P. 2 agosto 2017
n. 9, viene pubblicato entro il 31 dicembre di ogni anno.
Per far fronte alle difficoltà della situazione congiunturale, nel
2022, in via eccezionale, la Giunta Provinciale, ha dato mandato all’Agenzia
Provinciale per le Opere Pubbliche di procedere ad un monitoraggio e ad un
aggiornamento dei principali prezzi delle materie prime e dei materiali
maggiormente soggetti alla volatilità del mercato, provvedendo alla
pubblicazione di un aggiornamento straordinario del prezzario provinciale alla
fine del primo semestre del 2022.
L’ultima pubblicazione vigente dell’elenco prezzi provinciale è, pertanto,
avvenuta sul BUR n 26 del 30/6/22, successivamente alla D.G.P. n. 1099 del 24
giugno 2022.
Nel corso di questi
mesi, facendo seguito a specifici incontri avuti con
le Associazioni di Categoria, si è provveduto principalmente a
monitorare e rilevare l’andamento dei prezzi franco stabilimento delle materie
prime e dei materiali, dalle fonti ufficiali attendibili, autorevoli e
riconosciute tali a livello nazionale in seguito indicate, per stabilire i prezzi
da inserire poi nei ricalcoli delle voci presenti nell’elenco prezzi
provinciale.
Il tutto nell’ottica
di agevolare il compito di Tecnici, Progettisti e Coordinatori per rivalutazionpubbliche, anche in questo periodo storico caratterizzato
da un consistente fluttuamento dei prezzi delle materie prime derivante dalla
situazione energetica e dalla congiuntura internazionale.
L’Elenco prezzi della Provincia Autonoma di Trento è lo strumento
di riferimento per la quantificazione preventiva, la progettazione e la
realizzazione di opere pubbliche realizzate nell'ambito del territorio
provinciale e costituisce necessario parametro di riferimento sia
nella fase di progettazione e di affidamento lavori sia nell’eventualità di
definizione o di concordamento di nuovi prezzi.
Resta sempre compito del progettista:
-
valutare criticamente le
singole voci da utilizzare ed il relativo prezzo;
-
provvedere, eventualmente,
al loro adeguamento in base alla reale situazione di esecuzione dei lavori e
all’andamento congiunturale del mercato;
-
individuare eventuali nuove
voci in quanto non disponibili.
Nella relazione tecnica prevista dallo specifico livello di progettazione
dovranno essere riportate, in apposito paragrafo, le motivazioni degli
eventuali scostamenti dall’Elenco prezzi provinciale
L’elenco prezzi provinciale permette un’elaborazione progettuale
chiara, in quanto gli scostamenti dovranno essere sempre motivati, facilita e semplifica
l'analisi in fase di offerta e consente il necessario rigore nell'azione di
controllo e sorveglianza sia in fase di approvazione dello studio progettuale
sia durante la realizzazione dell'opera.
Queste premesse hanno carattere generale e sono valide per
l’Elenco prezzi provinciale nella sua interezza; le premesse per il singolo
settore o capitolo introducono ulteriori precisazioni che prevalgono su quelle
generali.
Maggiori indicazione nel capitolo CRITERI DI UTILIZZO DEL LISTINO.
NOVITA’ EDIZIONE 2023
Le principali novità dell’Elenco prezzi 2023 sono:
1. aggiornamento dei costi di energia, benzina, gasolio e manodopera;
2.
prosecuzione nella
creazione del nuovo capitolo “A.05
Materiali a piè d’opera” con l’introduzione di nuove voci;
3. aggiornamento e/o revisione dei prezzi e delle voci nei settori da B a S.
Nello specifico, nel settore edile B si è operato con particolare attenzione
all’aggiornamento dei prezzi dei materiali laterizi, cartongessi, massetti, intonaci,
piastrelle, guaina bituminosa, teli in tessuto “plastico” per coperture, posa
di serramenti in legno e acciaio, carpenteria in legno lamellare (primaria e
secondaria), Xlam e nel settore S sui i ponteggi e sulle
barriere stradali New Jersey.
4. correzione di imprecisioni riscontrate nella pubblicazione precedente.
AGGIORNAMENTO CAPITOLO “A.05 MATERIALI A PIÈ D’OPERA”
Nel capitolo “A.05 Materiali a piè d’opera”, introdotto
con l’edizione 2022-2 dell’elenco prezzi, sono riportanti i principali
materiali a piè d’opera utilizzabili per le dirette amministrazioni o per la
redazione di nuovi prezzi o nuove voci di lavorazioni non troppo complesse.
I materiali a piè d’opera fanno riferimento ad un
magazzino strutturato secondo le successive indicazioni in merito al
reperimento dei prezzi delle materie prime; è trasversale rispetto alla suddivisione
a settori delle lavorazioni compiute, in modo tale che quest’ultime facciano riferimento
ad un unico materiale a piè d’opera
Per
materiali a piè d’opera si intendono:
•
aggregati
non legati/legati, naturali/riciclati
•
lavorati
•
semilavorati
Si precisa che il capitolo A.05 contiene, per ora, i materiali
a piè d’opera di più comune uso.
I prezzi di questi
materiali sono stati aggiornati sulla base dei criteri di seguito riportati e
che sono stati concordati con le Associazioni e Comitati partecipanti al tavolo
di aggiornamento del prezzario:
-
adozione dei prezzi franco stabilimento di
fonti ufficiali attendibili autorevoli e riconosciute tali a livello nazionale ed, in particolare:
o
ANCE Brescia (in quanto la CCIAA di Brescia
non monitora più il mercato siderurgico negli ultimi anni) per:
▪
Prodotti siderurgici;
▪
Acciaio (tondini, reti elettrosaldate);
▪
Acciaio (laminati, profilati e lamiere);
o
CCIAA Milano per:
▪
Legno;
▪
Legno lamellare;
▪
Pietre naturali;
▪
Leganti cementizi;
▪
Polistirolo e derivati vari petroliferi per
coibentazioni;
o
SITEB (a cui la PAT è associata) e CCIAA Milano
per bitumi;
o
MINISTERO competente per il petrolio;
o
Fonti riconosciute per tubazioni in ghisa, polietilene,
pvc …
-
applicazione di un ulteriore costo per
“trasportare” le materie dall’ubicazione del monitoraggio del listino di
riferimento (ad es. Milano o Brescia), fino a Trento.
Al fine di rendere i
prezzi aggiornati quanto più possibile coerenti alla situazione di mercato in essere
e ragionevolmente preventivabili per il 2023, si è scelto di assumere, come
base di partenza per il ricalcolo, il valore corrispondente alla media dei tre
mesi precedenti la chiusura del presente Elenco Prezzi, ovvero agosto,
settembre e ottobre 2022.
CRITERI AMBIENTALI MINIMI
Nella redazione del presente Elenco prezzi si è scelto di non
tenere conto delle specifiche tecniche CAM: perciò sarà cura del
progettista valutare all’interno della singola voce il rispetto dei requisiti
eventualmente richiesti e, ove necessario, adeguare la descrizione della voce
ed eventualmente anche il prezzo conformemente al requisito CAM da raggiungere.
INCIDENZA COSTI
Le categorie di costo pubblicate sono:
-
costo della manodopera in cantiere;
-
costo dei noli e dei macchinari in cantiere;
-
costo dei materiali franco cantiere.
La differenza tra la somma delle varie incidenze e il 100% è di
norma rappresentata dalle spese generali (SG) e dall'utile di impresa (Ut); in
alcuni casi (molto limitati) a queste si devono aggiungere ulteriori costi (ad
esempio il costo delle indennità) che non vengono pubblicati per problemi di layout.
Si sottolinea che il costo della manodopera è esclusivamente quello
di cantiere, mentre le lavorazioni eseguite a monte (in stabilimento, in
officina, ecc.) sono ricomprese nel costo dei materiali franco cantiere; all'interno
di quest'ultimo sono, inoltre, compresi i costi di trasporto.
Nel capitolo A.4 “ONERI E INDENNITÀ”, per la loro natura di
“oneri”, non vengono riportate le percentuali di incidenza dei costi sui
singoli prezzi, in quanto è un onere obbligatorio che deve essere
necessariamente sostenuto dall’appaltatore in quanto previsto e/o disciplinato sia dalla Legge che dalle indicazioni
progettuali.
Nelle
varie voci di “Impianto cantiere”, essendo costi riconosciuti all’appaltatore
per avviare le attività di cui alla voce, non vengono riportate le percentuali
di incidenza dei costi sui singoli prezzi.
CRITERI
DI ELABORAZIONE
L’Elenco prezzi provinciale è organizzato in settori, capitoli e
paragrafi che raccolgono le voci differenziate in tipi che riportano i
requisiti, le caratteristiche tecniche e le modalità di esecuzione dei manufatti
delle opere che si intendono realizzare. I settori e capitoli analizzati sono:
A.
MANODOPERA, NOLI E TRASPORTI E MATERIALI
A.01.
MANODOPERA
A.02. NOLI
E TRASPORTI
A.04. ONERI E
INDENNITÀ
A.05. MATERIALI A PIE’
D’OPERA
A.10. SOVRAPPREZZI
B. OPERE EDILI
B.02.
OPERE DA IMPRENDITORE EDILE - DEMOLIZIONI E MOVIMENTO TERRA
B.04.
OPERE DA IMPRENDITORE EDILE - EDILIZIA STRUTTURALE
B.06.
OPERE DA IMPRENDITORE EDILE - EDILIZIA COMPLEMENTARE
B.08.
OPERE DA IMPRENDITORE EDILE - EDILIZIA PREFABBRICATA
B.15.
OPERE DA INTONACATORE E STUCCATORE
B.18.
OPERE DA PAVIMENTISTA E CONTROSOFITTATORE
B.21.
OPERE IN PIETRA NATURALE
B.24.
OPERE DI IMPERMEABILIZZAZIONE ED ISOLAZIONE TERMOACUSTICA
B.27. OPERE
DA CARPENTIERE IN LEGNO
B.30. OPERE
DA LATTONIERE
B.33. OPERE
DA PITTORE
B.36.
OPERE DA FALEGNAME SERRAMENTISTA
B.39. OPERE
DA FABBRO E SERRAMENTISTA
B.42.
OPERE DA SERRAMENTISTA IN PVC
B.45.
OPERE DA SERRAMENTISTA ANTINCENDIO
B.48.
OPERE DA SERRAMENTISTA (ACCESSORISTICA)
B.51.
OPERE DA VETRAIO
B.62.
OPERE DA ELETTRICISTA
B.64.
OPERE SPECIALI DA ELETTRICISTA
B.66.
APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE
B.72.
OPERE DA TERMOIDRAULICO
C. OPERE
BENI CULTURALI
C.02.
OPERE EDILI - DEMOLIZIONI RIMOZIONI E SGOMBERI
C.04. OPERE
EDILI - CONSOLIDAMENTI E RESTAURI
C.15. OPERE
EDILI SPECIALISTICHE - INTONACI
C.18.
OPERE EDILI SPECIALISTICHE - PAVIMENTAZIONI
C.24.
OPERE EDILI SPECIALISTICHE - RISANAMENTI
C.27.
OPERE IN CARPENTERIA TRADIZIONALE IN LEGNO
D. OPERE
STRADALI
D.11. OPERE
D’ARTE IN TERRA - ALL’APERTO
D.12.
OPERE D’ARTE IN TERRA - IN GALLERIA
D.21.
OPERE D’ARTE STRUTTURALI - ALL’APERTO
D.22. OPERE
D’ARTE STRUTTURALI - IN GALLERIA
D.31.
OPERE D’ARTE IDRAULICHE - ALL’APERTO
D.32.
OPERE D’ARTE IDRAULICHE - IN GALLERIA
D.41.
OPERE PROVVISIONALI E DI DIFESA – ALL’APERTO
D.42.
OPERE PROVVISIONALI E DI DIFESA – IN GALLERIA
D.51.
OPERE FUNZIONALI ED ACCESSORIE – ALL’APERTO
D.61.
IMPIANTI – ALL’APERTO
E. OPERE
IGIENICO-SANITARIE
E.01.
FOGNATURE
E.03. ACQUEDOTTI
F. OPERE
IDRAULICHE
F.02.
OPERE E SISTEMAZIONI IDRAULICHE
G. OPERE SETTORE
AGRICOLO
G.01. IMPIANTI
IRRIGUI
H. OPERE
FORESTALI
H.1. OPERE
E INFRASTRUTTURE FORESTALI
J. OPERE
GEOGNOSTICHE-GEOTECNICHE
J.02.
POZZI PER ACQUA AD USO POTABILE, IRRIGUO ED INDUSTRIALE
J.05.
OPERE GEOGNOSTICHE-GEOTECNICHE
L. OPERE DI
VALORIZZAZIONE AMBIENTALE
L.01.
MATERIALI PER ARREDO NEL VERDE
L.04.
MATERIALI PER OPERE A VERDE
L.06.
MATERIALI VARI DI RIPRISTINO AMBIENTALE
L.07.
OPERE A VERDE
L.08 OPERE
DI ARREDO VERDE
L.09 OPERE
DI PAVIMENTAZIONE
L.10 OPERE
IN PIETRA
M. OPERE
DI PREVENZIONE RISCHI
M.05.
OPERE DI PROTEZIONE ATTIVA E PASSIVA
M.10. OPERE
FERMANEVE
O. BIOEDILIZIA
O.02.
OPERE DI BIOEDILIZIA – DEMOLIZIONI
O.04.
OPERE DI BIOEDILIZIA – STRUTTURE PORTANTI VERTICALI ESTERNE E INTERNE
O.06. OPERE
DI BIOEDILIZIA – STRUTTURE VERTICALI INTERNE
O.08.
OPERE DI BIOEDILIZIA – STRUTTURE PORTANTI ORIZZONTALI
O.15.
OPERE DA INTONACATORE E STUCCATORE
O.18 OPERE
DA PAVIMENTISTA E CONTROSOFITTATORE
O.21.
OPERE IN PIETRA NATURALE
O.24. OPERE
DI IMPERMEABILIZZAZIONE E COIBENTAZIONE TERMOACUSTICA
O.27.
OPERE DA CARPENTIERE IN LEGNO
O.30.
OPERE DA LATTONIERE
O.33.
OPERE DA PITTORE
O.36. OPERE
DA FALEGNAME SERRAMENTISTA
O.39.
OPERE DA FABBRO E SERRAMENTISTA
O.42.
OPERE DA SERRAMENTISTA IN PVC
O.45.
OPERE DA SERRAMENTISTA ANTINCENDIO
O.48.
OPERE DA SERRAMENTISTA (ACCESSORISTICA)
O.51. OPERE
DA VETRAIO
O.62.
OPERE DA ELETTRICISTA
O.64. OPERE
SPECIALI DA ELETTRICISTA
O.66.
APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE
O.72.
OPERE DA TERMOIDRAULICO
S. COSTI DELLA
SICUREZZA
S.10.
DELIMITAZIONI AREA CANTIERE
S.15.
INFRASTRUTTURE LINEARI AREA CANTIERE
S.20.
INFRASTRUTTURE PUNTUALI AREA CANTIERE
S.25.
PONTEGGI
S.30. APPRESTAMENTI
PROVVISIONALI
S.35.
MEZZI E SERVIZI PROTEZIONE INDIVIDUALI
S.40.
MEZZI E SERVIZI PROTEZIONE COLLETTIVI
S.50.
IMPIANTI ELETTRICI AREA CANTIERE
S.90 PRESIDI
PER EMERGENZA COVID-19
I prezzi tengono conto dei costi netti, delle spese generali e dell'utile
dell'Impresa e delle normative vigenti.
L’aliquota per le Spese Generali (SG) è stata fissata nel 15%
per le voci dei settori da “A” a “O” e del 17% per il settore “S”; l’aliquota relativa
all’Utile di impresa (Ut) è stata fissata nel 10% per le voci dei
settori da “A” a “O”.
Per il Settore “S. Costi della Sicurezza”, in
considerazione del fatto che le voci di questo settore non sono soggette a
ribasso e si configurano come “spesa che la pubblica amministrazione
riconosce all’impresa, partecipando significativamente alle azioni necessarie a
garantire la sicurezza dei lavoratori nei cantieri”, si sono riconosciute
le sole Spese Generali (SG) con un’aliquota del 17% (intendendo
con questo che l’aliquota utilizzata per valutare l’Utile di impresa (Ut) è
stata fissata nello 0%).
CRITERI
DI UTILIZZO DEL LISTINO
RESPONSABILITÀ DEL PROGETTISTA
L’Elenco prezzi provinciale è stato realizzato prendendo in considerazione
situazioni di lavoro da considerarsi di tipo “medio” sia per quanto riguarda la
dimensione dell’intervento sia per quanto riguarda la collocazione del
cantiere.
Nella elaborazione del progetto, il professionista deve effettuare
le scelte delle lavorazioni e delle metodologie di esecuzione dei lavori in
base allo specifico cantiere che si dovrà realizzare.
La responsabilità del progetto, delle scelte per la realizzazione
delle opere e dei prezzi utilizzati resta a totale carico del progettista.
Nel caso di forniture ed opere di particolare difficoltà e/o in
zone disagiate, il progettista dovrà adeguare i singoli prezzi sulla base di
analisi prezzi riferite alla specifica opera da realizzare. Rientrano in questa casistica, ad esempio, le
opere od i lavori che abbiano le seguenti caratteristiche:
-
particolare difficoltà di
accesso al cantiere;
-
quota del cantiere
superiore a m 1.200 s.l.m.;
-
particolare difficoltà
nell'approvvigionamento del materiale a piè d'opera;
-
tipologia particolare della
struttura e/o della lavorazione;
-
esecuzione dei lavori in
presenza di particolari difficoltà;
-
ridotta dimensione
dell'intervento;
-
approvvigionamenti in tempi
ristretti in conseguenza di particolari eventi eccezionali (calamità naturali,
ecc.).
-
esecuzione delle lavorazioni
in notturno e/o festivo
Il progettista, nell’ambito della relazione tecnica
prevista dallo specifico livello di progettazione, dovrà riepilogare, in
apposito paragrafo e al corretto dettaglio, le motivazioni degli eventuali
scostamenti adottati.
Il progettista, pertanto, nella citata relazione tecnica,
dichiara espressamente di aver valutato il prezzo, la sua descrizione e la
relativa analisi (o indicazione delle percentuali di incidenza), come riportati
nel presente prezzario, e di averli ritenuti congrui e idonei in relazione specificatamente
al caso concreto dell’opera progettata. Diversamente, come specificato, nel
caso in cui la lavorazione non fosse presente nell’elenco prezzi o nel caso in
cui il prezzo previsto dall’elenco prezzi o la descrizione della lavorazione o
la relativa analisi (o indicazione delle percentuali di incidenza) non fossero
ritenuti, in tutto o in parte, congrui e idonei, il progettista deve provvedere
a redigere una propria analisi del prezzo, che andrà necessariamente allegata
al progetto.
Inoltre, in sede di redazione del progetto, considerato il
particolare periodo, è importante che i professionisti tengano comunque conto
dell’evoluzione della congiuntura di mercato nel momento di definizione dei
prezzi.
SOVRAPPREZZO AI LAVORI
Per quanto sopraesposto, il progettista potrà eventualmente applicare
motivati sovrapprezzi per compensare tipologie e criticità che condizionano
l’esecuzione a “regola d’arte” dell’opera in corso di progettazione.
A tal proposito, nel presente elenco prezzi provinciale, nel
capitolo denominato A.10 “Sovrapprezzi”, sono indicati i principali, che
potranno essere utilizzati per la formulazione di computi metrici estimativi,
nuove voci, nuovi prezzi ecc.
L’applicazione del sovrapprezzo dovrà comunque essere fatta
tenendo presente che in alcuni casi la straordinarietà è già prevista dalla
stessa natura dell’opera da realizzare: ad esempio ai prezzi del M.10
"Opere fermaneve" non vanno applicati i
sovrapprezzi per lavorazioni in quota.
COSTI DELLA SICUREZZA
Per la stima dei costi della sicurezza, (da prevedere comunque
anche quando non previsto il PSC - Piano di sicurezza e coordinamento), si
utilizzeranno, per quanto possibile, le voci del settore “S. COSTI DELLA
SICUREZZA” ed andranno evidenziate in un computo metrico estimativo specifico;
nel caso si debbano utilizzare voci presenti nei settori diversi da questo, si
dovrà procedere ad un ricalcolo della stima del prezzo togliendo al prezzo
della singola voce utilizzata il 10% di utile e successivamente il 15% di spese
generali ed aggiungendo, poi, le spese generali computate al 17% (tale
operazione si traduce nell’applicazione del coefficiente unico pari a
0,924901). I costi stimati in questo modo non sono ribassabili e saranno
riconosciuti per le quantità eseguite salvo diverse indicazioni riportate nel
capitolato speciale d’appalto.
L’utilizzo di voci del settore “S - Sicurezza” per la stima dei
costi di lavorazioni non finalizzate specificatamente alla sicurezza richiede
di procedere al ricalcolo della relativa stima togliendo il 17% di spese generali
ed aggiungendo poi il 15% di spese generali ed il 10% di utile d’impresa per un
coefficiente complessivo di 1,081197; queste lavorazioni saranno poste a ribasso.
SUBAPPALTO
In considerazione dei criteri di elaborazione dell’Elenco prezzi provinciale,
nella formulazione dei prezzi relativi a lavorazioni specialistiche
presumibilmente affidabili in subappalto in relazione alla tipologia dei lavori
oggetto dell'appalto principale, il progettista, a seguito di adeguata
valutazione degli oneri derivanti dal subappalto, dovrà operare, motivatamente,
delle maggiorazioni in misura non superiore al 20%.
A tale proposito si sottolinea che ogni capitolo e/o paragrafo dell’Elenco
prezzi è riferito a forniture, opere e lavorazioni eseguite direttamente dalla
ditta specializzata e comprensive delle spese generali e dell’utile della
stessa e non comprende gli oneri per l’affidamento e la gestione del
subappalto in carico alla ditta principale; nel contempo l’esecuzione in
subappalto può sollevare l’impresa specializzata da alcuni oneri altrimenti a
suo carico (ad esempio allestimento e gestione del cantiere).
UTILIZZO DELLE VOCI E NUOVE VOCI DI PREZZO
Le voci comprese nell’Elenco prezzi provinciale definiscono le
caratteristiche, le metodologie, le prestazioni e la qualità dell'intervento da
eseguire. Si raccomanda di dare un'attenta lettura alle voci inserite
nell'elaborato in quanto i materiali e le modalità esecutive sono determinanti
per la definizione del prezzo.
La modifica o l’integrazione della voce da parte del progettista comporta l'individuazione
di una nuova voce (N.V.) per la quale si dovranno fornire le opportune
motivazioni, predisporre una adeguata descrizione delle lavorazioni previste
e redigere una nuova dettagliata analisi; le motivazioni ed i riferimenti
utilizzati dovranno essere riportati in uno apposito paragrafo della
sopracitata relazione tecnica prevista dallo specifico livello di progettazione.
Nel caso di nuove voci non si dovrà fare alcun riferimento al
codice che identifica l’eventuale voce di partenza all'interno dell'Elenco
prezzi provinciale in modo da evitare false interpretazioni.
Gli adempimenti sopra previsti devono essere applicati anche nella
formulazione di nuove voci e/o nuovi prezzi relativi ai costi per la sicurezza.
ASSISTENZE MURARIE
Le assistenze murarie fornite dall'imprenditore edile alle opere
specialistiche potranno essere calcolate "a corpo" secondo le
percentuali riportate nell'allegato prospetto A.
NORME DI MISURAZIONE
Per quanto attiene i metodi di misurazione, ove non precisati
nelle singole voci, si dovrà fare riferimento ai Capitolati Speciali d'Appalto
in uso presso la Provincia autonoma di Trento per ogni settore di intervento.
ONERI DI CONFERIMENTO E ONERI DI SMALTIMENTO
Le Amministrazioni, i progettisti e la Direzione Lavori rendano
noto che laddove nei prezzi si trova la dicitura “oneri di discarica” essa va
intesa come “oneri di smaltimento” secondo le normative vigenti.
ONERI DI CONFERIMENTO AD IMPIANTO DI RECUPERO
In considerazione della pluralità di situazioni riscontrabili nei
diversi cantieri e della loro localizzazione, il Progettista e/o il Direttore
dei Lavori, dovrà porre la massima attenzione nell’individuare i rifiuti da
demolizione recuperabili e valutare, all’interno del progetto, sia le procedure
che la destinazione di conferimento più idonee al loro recupero.
ONERI DI CONFERIMENTO IN IMPIANTO DI SMALTIMENTO
In considerazione della pluralità di situazioni riscontrabili nei
diversi cantieri e della localizzazione, il Progettista e/o il Direttore dei Lavori
dovrà porre la massima attenzione nell’individuare i rifiuti da demolizione non
recuperabili e valutare, all’interno del progetto, sia le procedure che la
destinazione di conferimento più idonee al loro smaltimento.
GESTIONE DEI RIFIUTI PROVENIENTI DALLE ATTIVITÀ DI SCAVO E DEMOLIZIONE
Ai sensi dell’art. 36 comma 3 del D.M. 145/2000, gli oneri
indicati nel capitolo A.04 “ONERI E INDENNITÀ” tengono conto della deduzione
del valore medio convenzionale di cessione del materiale all’impresa.
ATTIVITÀ DI DEMOLIZIONE
L’obiettivo principale nella gestione dei rifiuti prodotti è il
raggiungimento del loro più elevato grado di separazione e differenziazione per
consentire il massimo recupero come materia prima seconda e ridurne i quantitativi
da smaltire in discarica.
Fermo restando quanto stabilito dall’art. 36 del D.M. 145/2000, al
fine di aumentare la possibilità di recupero dei materiali è necessario che in
fase progettuale si valuti e si espliciti con la maggior precisione possibile
con specifico “Progetto della decostruzione”, la possibilità di effettuare una
demolizione selettiva per separare materiali riutilizzabili tal quali in situ e
le varie tipologie di rifiuti che si andranno a produrre; questo poi dovrà essere
responsabilmente confermato della direzione dei lavori in fase esecutiva.
Normalmente, nelle attività di demolizione i rifiuti prodotti
possono essere raggruppati nelle due seguenti tipologie:
-
rifiuti recuperabili destinati ad impianto di recupero;
-
rifiuti non recuperabili destinati ad impianti di smaltimento.
ATTIVITÀ DI SCAVO
Le terre e rocce provenienti dagli scavi possono essere
classificate:
-
sottoprodotto;
-
rifiuto.
Il sottoprodotto, nel rispetto della normativa
vigente in materia ambientale, è da intendersi come un materiale che possiede i
requisiti tecnici e prestazionali che ne consentono il riutilizzo tal quale per
la costruzione di un altro manufatto/opera edile ed il riutilizzo per la
produzione di aggregati lavorati in sostituzione all’inerte naturale proveniente
da cava.
In tutti gli altri casi il materiale è da classificarsi come rifiuto
(CER 17 05 04) e destinato alle tipologie di trattamento e recupero previste
dalle norme.
Il rifiuto costituito da terre e rocce da scavo deve
essere opportunamente caratterizzato chimicamente prima di essere allontanato
dal cantiere per poter definirne la destinazione e la tipologia di impianto
adeguato a ritirare il rifiuto stesso.
FASE PROGETTUALE (attività di demolizioni e/o scavo)
Il Progetto dell’opera dovrà prevedere la caratterizzazione/classificazione
dei rifiuti prodotti suddivisi per tipologia, la destinazione finale dei
rifiuti (recupero, smaltimento o cessione all’impresa), i relativi oneri di smaltimento
e gli eventuali costi del trasporto ad una distanza eccedente i 10 km dal cantiere e quanto
altro necessario.
Nella fase di indagine conoscitiva (stakeholders), il Progettista
dovrà indagare anche sulla natura dei materiali costituenti le strutture edili
o i corpi stradali e sulla natura dei terreni da scavare e movimentare.
Inoltre, il Progettista deve valutare attentamente le strutture da
demolire in base alle tecnologie costruttive, alla natura dei materiali ed
all’eventuale presenza di rifiuti pericolosi al fine di procedere con una
corretta gestione dei rifiuti prodotti.
Per quanto possibile e sulla base delle tecnologie disponibili, è
auspicabile che siano riutilizzati nell’opera i rifiuti prodotti nell’attività
di demolizione ed i materiali provenienti dagli scavi, fatto salvo che le
lavorazioni siano autorizzate e producano una materia prima secondaria avente i
requisiti tecnico/ambientali conformi a quanto richiesto dalle norme vigenti.
Il Progettista deve valutare ed indicare le quantità e tipologie
di materiali eventualmente riutilizzabili tal quali in situ derivanti da demolizione
selettiva, che dovranno poi essere verificati in fase esecutiva dal Direttore
dei Lavori.
FASE ESECUTIVA (attività di demolizioni e/o scavo)
Il Direttore dei Lavori accerta la natura e le caratteristiche
tecniche dei materiali derivanti dalle attività di demolizione e di scavo.
Il Direttore dei Lavori accerta la natura, le caratteristiche
tecniche e le quantità dei materiali eventualmente riutilizzabili tal quali in
situ derivanti da demolizione selettiva previsti in progetto.
Le quantità dei rifiuti provenienti da destinare a discarica e/o
impianto di trattamento e recupero, dovranno essere debitamente documentate
dall’Appaltatore/Produttore del rifiuto allegando alla contabilità i documenti
che attestano il regolare conferimento presso impianto autorizzato.
Il Direttore dei Lavori deve presidiare alle attività di
demolizione e/o scavo affinché la demolizione ed il movimento dei materiali
avvenga in modo tale da consentire il massimo della selezione dei rifiuti e quindi
la conseguente riduzione dei costi di gestione del rifiuto stesso.
Il Direttore dei Lavori deve verificare la corretta attribuzione
del codice CER assegnato alle varie tipologie di rifiuti prodotti ed accertare
il contenuto di impurità nel rifiuto destinato al recupero.
IDONEITÀ ALL’UTILIZZO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE
Dal primo luglio 2013 è in vigore il Regolamento Prodotti da
Costruzioni n. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio che abroga la
Direttiva 89/106/CEE del Consiglio, applicabile ai nuovi prodotti da costruzione
immessi sul mercato e impiegati nelle opere, comprese quelle pubbliche.
Le Amministrazioni, i progettisti e la Direzione Lavori
considerino e rendano noto che per i prodotti da costruzione che ricadono
nell’ambito di applicazione del nuovo regolamento prevalgono le indicazioni del
regolamento stesso rispetto a quelle indicate dall’elenco prezzi.
TUTELA AMBIENTALE
Gli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) sono
obbligatori in base all’art. 34 del Dlgs 50/2016 “Codice degli appalti”, che
prevedono l’adozione dei “Criteri Ambientali Minimi” o “CAM” contenuti nei
documenti approvati, o che verranno approvati in seguito, con Decreto
Ministeriale, per ogni categoria di prodotto o servizio.
In particolare l’obbligo per le stazioni appaltanti è quello
di inserire nei bandi di gara almeno le specifiche tecniche e le clausole
contrattuali contenute nei documenti di CAM.
In ogni caso, al fine di preservare il più possibile le fonti non
rinnovabili presenti sul territorio, si dovrà rispettare il DM 8 maggio 2003, n.
203 e s.m.i. “Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente
capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota
di prodotti ottenuti da materiale riciclato” così come recepito dalla D.P.G.P.
del 20 gennaio
2012 n. 41 che prevede l'utilizzo di materiale ottenuto mediante il
trattamento dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione
e dalle attività industriali per una misura non inferiore al 50% del fabbisogno
complessivo di materiali.
I materiali riciclati dovranno essere prodotti in impianti regolarmente
autorizzati secondo la normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti e
dovranno rispondere ai requisiti tecnici e prestazionali previsti dalle
specifiche Norme Tecniche di settore.
In considerazione della necessità di contenere il consumo
energetico sia in fase di costruzione sia in fase di gestione degli edifici, si
raccomanda di procedere alla progettazione e realizzazione di edifici “sostenibili”,
ossia a basso impatto ambientale (basso consumo di energia, minori costi di
produzione, gestione, mantenimento e recupero finale).
Le maggiori spese sostenute per l’investimento in attrezzature a
basso consumo energetico ed alta efficienza, per l’efficienza delle lavorazioni,
per le soluzioni tecniche adottate e per la certificazione richiesta (qualora
migliorativa rispetto ai minimi di legge), potranno essere oggetto di
specifiche analisi di costo in sede di valutazione dell'offerta economicamente
più vantaggiosa.
VALUTAZIONE DEL PROGETTO
L’azione di controllo, applicata con il doveroso rigore, dovrà valutare
le scelte effettuate dal progettista tenendo come riferimento l’Elenco
prezzi provinciale, ma adattandolo alla specifica situazione del cantiere
che si andrà a realizzare. Gli scostamenti dall’Elenco prezzi e le precisazioni
che il progettista avrà fornito nell’ambito della relazione tecnica prevista
dal progetto esecutivo, dovranno essere valutati con professionalità ed
oggettività.
CANTIERE TIPO STRADALE
È
un cantiere stradale di competenza provinciale (Strade Provinciali [S.P.], Strade
Statali [S.S.] o piste ciclopedonali) posto in fondovalle, cioè sotto i 1.200 m.s.l.m. , ben accessibile
dalle viabilità locali o provinciali, vicino alle cave per la fornitura di
aggregati lapidei naturali e/o riciclati (distanza massima degli impianti entro
i 35 km),
in prossimità di impianti di produzione di conglomerati bituminosi,
calcestruzzi e prefabbricati in c.l.s. certificati (distanza massima entro i 35 km) e con discariche e/o
impianti di trattamento e recupero entro i 10 km.
CANTIERE TIPO IGIENICO SANITARI
È
un cantiere igienico sanitari, di competenza provinciale, posto in fondovalle,
cioè sotto i 1.200 m.s.l.m., ben accessibile dalle viabilità, vicino alle cave
per la fornitura di aggregati lapidei naturali e/o riciclati (distanza massima
degli impianti entro i 35 km),
con, entro i 35 km, gli impianti di produzione di calcestruzzi, prefabbricati
in c.l.s. certificati, fornitori di tubazioni, pozzetti e chiusini e produttori
di serramenti coibentati e con discariche e/o impianti di trattamento e recupero
entro i 10 km.
SUPPORTO INFORMATICO
Entro la
fine di febbraio, dopo la pubblicazione sul BUR, sarà possibile visionare l’Elenco
Prezzi 2023 al link http://www.elencoprezzi2023.provincia.tn.it/, sul quale saranno caricati anche i relativi file editabili
*.txt e *.xls. Il formato pdf invece è disponibile in
allegato alla delibera di approvazione.
COEFFICIENTE
MEDIO DI RIVALUTAZIONE
ANNO
|
2010
|
2011
|
2012
|
2018
|
2021
|
2022
|
2022/2
|
2023
|
2009
|
1,24
|
2,59
|
4,22
|
0,56
|
2,85
|
7,96
|
16,91
|
20,39
|
2010
|
|
1,33
|
2,94
|
-0,67
|
1,59
|
6,64
|
15,48
|
18,91
|
2011
|
|
|
1,59
|
-1,98
|
0,26
|
5,24
|
13,97
|
17,35
|
2012
|
|
|
|
-3,51
4.49*
|
-1,31
6,41*
|
3,59
11,49*
|
12,18
20,73*
|
15,51
24,32*
|
2018
|
|
|
|
|
2,28
10,28*
|
7,36
15,55*
|
16,26
25,12*
|
19,72
28,84*
|
2021
|
|
|
|
|
|
4,97
12,97*
|
13,67
22,34*
|
17,05
25,97*
|
2022
|
|
|
|
|
|
|
8,29
16,29*
|
11,51
19,74*
|
2022/2
|
|
|
|
|
|
|
|
2,97
10,97*
|
* coefficiente da applicare ai
progetti assoggettati al ribasso dell'8% ai sensi della L.P. 30 dicembre 2014,
n. 14, Art. 43 “Contenimento del costo dei lavori pubblici” e s.m.i.
Il particolare contesto congiunturale,
caratterizzato da forti tensioni dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati,
ha comportato anche la pubblicazione dei 3 coefficienti medi di rivalutazione
dei 3 cantieri tipo di opere provinciali:
-
settore
edile 6,42%
-
settore
stradale 0,28%
-
settore
igienico sanitarie 2,20%
Questo per permettere una migliore valutazione
dei progetti, relativi ai settori pubblicati, da aggiornare con coefficiente di
rivalutazione.
Per gli altri settori e/o opere, resta valido
il coefficiente di rivalutazione generale.
PROSPETTO A
PERCENTUALE INDICATIVA DELLE ASSISTENZE MURARIE NELLE OPERE EDILI
|
%
ASSISTENZE(a)
|
|
1
|
2
|
3
|
4
|
IMPIANTI
ELETTRICI(b)
|
16-18
|
13-15
|
26-30
|
8-10
|
IMPIANTI
MECCANICI(c)
|
12-15
|
8-10
|
15-20
|
4-6
|
SERRAMENTISTICA(d)
|
4-8
|
1 fabbricati
residenziali di nuova costruzione;
2 fabbricati pubblici, non residenziali,
di nuova costruzione;
3 fabbricati residenziali e pubblici
ristrutturati;
4 fabbricati industriali ed assimilabili.
(a)
l'utilizzo dello specifico valore percentuale dovrà
derivare dalle scelte progettuali adottate (es: canali tecnologici piuttosto
che tracce nei muri)
(b)
esclusi i corpi illuminanti, gruppi elettrogeni,
quadri rifasamento, blindo sbarre, cabine di trasformazione, schermi
elettronici, amplificatori, attrezzature teatrali, centrali elettroniche al
servizio di impianti telefonici, antincendio, antifurto, ecc.;
(c)
esclusi generatori di calore, elettropompe, unità
trattamento aria, coibentazioni, torri evaporative, sistemi di regolazione,
valvolame, ecc.;
(d)
da applicare sulla base delle lavorazioni previste e
se nelle relative analisi non sono già previste lavorazioni a carico della
ditta edile.
SISTEMA INTERNAZIONALE
RIEPILOGO GRANDEZZE FONDAMENTALI, DERIVATE E RELATIVE UNITÀ
Unità base
NOME
|
DESCRIZIONE DELLE GRANDEZZE
|
SIMBOLO
|
metro
|
lunghezza
|
m
|
chilogrammo
|
massa
|
kg
|
secondo
|
tempo
|
s
|
ampere
|
corrente elettrica
|
A
|
kelvin
|
temperatura
termodinamica
|
K
|
mole
|
quantità di
materia
|
mol
|
candela
|
intensità luminosa
|
cd
|
Unità derivate
NOME
|
DESCRIZIONE DELLE GRANDEZZE
|
SIMBOLO
|
radiante
|
Misura di
angoli piani
|
rad
|
hertz
|
Frequenza
|
Hz
|
newton
|
Forza
|
N
|
pascal
|
Pressione
|
Pa
|
joule
|
Forza
|
J
|
watt
|
Potenza
|
W
|
coulomb
|
Carica
elettrica
|
C
|
volt
|
Differenza
di potenziale elettrico
|
V
|
farad
|
Capacità
elettrica
|
F
|
ohm
|
Resistenza
elettrica
|
Ω
|
siemens
|
Conduttanza
elettrica
|
S
|
weber
|
Flusso magnetico
|
Wb
|
tesla
|
Densità di
flusso magnetica
|
T
|
henry
|
Induttanza
|
H
|
grado
Celsius
|
Temperatura
Celsius
|
°C
|
lumen
|
Flusso
luminoso
|
ln
|
lux
|
Luminanza
|
lx
|
Principali prefissi del SI
Nome
|
Prefisso
|
Simbolo
|
tera
|
1012
|
T
|
giga
|
109
|
G
|
mega
|
106
|
M
|
kilo
|
103
|
k
|
hecto
|
102
|
h
|
deca
|
10
|
da
|
deci
|
10-1
|
d
|
centi
|
10-2
|
c
|
milli
|
10-3
|
m
|
micro
|
10-6
|
m
|
nano
|
10-9
|
n
|
pico
|
10-12
|
p
|
Unità non SI ammesse
Nome
|
Simbolo
|
minuto
|
min
|
ora
|
h
|
giorno
|
d
|
grado
sessagesimale
|
°
|
minuto di
angolo
|
‘
|
secondo di
angolo
|
‘’
|
litro
|
l, L
|
tonnellata
|
t
|
Bar
|
bar
|
RIEPILOGO ALTRE GRANDEZZE E RELATIVE UNITÀ
NOME E DESCRIZIONE DELLE GRANDEZZE
|
SIMBOLO
|
Metro quadrato
|
m2
|
Metro cubo
|
m3
|
Cento pezzi
|
100 pz.
|
Cadauno
|
cad.
|
Diametro
nominale
|
DN
|
Pressione nominale
|
PN
|
Pollice
(inch)
|
"
|
Identificativo
grado di protezione
|
Ipxx
|
Resistenza
alla diffusione del vapore
|
m
|
Livello di
potenza sonora
|
DB
|
OPERE EDILI
Sono
qui riportate alcune indicazioni a supporto del Progettista, per la stesura di
progetti esecutivi.
B.36. OPERE DA FALEGNAME E
SERRAMENTISTA
B.36.05. FINESTRE E PORTE FINESTRE
Nei
prezzi dei lavori compiuti riportati nel paragrafo, relativi a serramenti
esterni/interni di finestre e portefinestre, si intendono compresi e compensati
gli oneri relativi ai trasporti, al carico, allo scarico, i sollevamenti ai
piani, le spese generali e l'utile d'impresa.
Nell’Elenco
Prezzi Unitari e nel Computo Metrico Estimativo, ogni tipologia di serramento,
preventivamente individuata nell’elaborato “abaco serramenti”, dovrà avere un
proprio prezzo cadauno, calcolato sulla base dei PREZZI ELEMENTARI esposti nel
paragrafo; in fase esecutiva detti prezzi rimarranno validi fino a variazioni
delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese
in ± 5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento sono
quelle della luce architettonica.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intero serramento,
nella compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere il vetro in un unico prezzo del serramento stesso, mediante
assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un prezzo cadauno per ogni tipo
(serramenti uguali con vetri diversi sono da considerare di diversa tipologia).

|
Esempio:
Finestra a due ante
con sopraluce fisso delle dimensioni di 1.00x1.70 (1.20+0.50)
- telaio fisso 5.40 m (perimetro reale)
- traverso fisso 1.00 m (lunghezza reale)
- finestra a due ante 5.00 m (minimo di misurazione)
(perimetro
reale 4.40 m)
|
Il metodo di
calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.alluminio - pvc) si dovrà inserire sempre il telaio
esterno fisso (perimetro esterno) e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro
esterno); per le finestre e le portefinestre a due ante si misurerà unicamente
il perimetro esterno; per ogni tipologia è previsto un minimo di misurazione.
B.39. OPERE DA FABBRO E
SERRAMENTISTA
B.39.41. FINESTRE E PORTE
FINESTRE IN ALLUMINIO
Nei
prezzi dei lavori compiuti riportati nel paragrafo, relativi a serramenti
esterni/interni di finestre e portefinestre, si intendono compresi e compensati
gli oneri relativi ai trasporti, al carico, allo scarico, i sollevamenti ai
piani, le spese generali e l'utile d'impresa.
In
Elenco Prezzi Unitari e nel Computo Metrico Estimativo, ogni tipologia di serramento,
preventivamente individuata nell’elaborato “abaco serramenti”, dovrà avere un
proprio prezzo cadauno, calcolato sulla base dei PREZZI ELEMENTARI esposti nel
paragrafo; in fase esecutiva detti prezzi rimarranno validi fino a variazioni
delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese
in ± 5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento sono
quelle della luce architettonica.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intero serramento,
nella compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere il vetro in un unico prezzo del serramento stesso,
mediante assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un prezzo cadauno per
ogni tipo (serramenti uguali con vetri diversi sono da considerare di diversa
tipologia).

|
Esempio
1:
Finestra ad un battente ad anta e ribalta in
alluminio verniciato a TT 1.0 – dimensioni 1.00x1.20
B.39.41.0021 – SERRAMENTI IN ALLUMINIO A TT
1.0
|
- 015 controtelaio 4.40 x 26.93
(perimetro
reale)
- 020 telaio
fisso 4.40 x 67.22
(perimetro
reale)
- 040 finestra
a un’anta (anta ribalta) 4.40 x 90.69
(perimetro
reale)
|
118.49
295.77
399.04
|
TOTALE
|
813.30
|
Il metodo di
calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà inserire sempre il telaio esterno
fisso (perimetro esterno) e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro
esterno); per le finestre e le portefinestre a due ante si misurerà unicamente
il perimetro esterno; per ogni tipologia è previsto un minimo di misurazione.
Nel
caso di serramenti complessi, composti da più tipologie, oltre al telaio fisso
dovranno essere introdotti traversi o montanti fissi (lunghezza) e quindi le
eventuali parti mobili (perimetri parziali).
Le
tipologie di finitura mediante verniciatura ed elettrocolorazione
hanno lo stesso prezzo; per gli anodizzati naturali si potrà applicare una
riduzione del 2% sul prezzo finale.

Esempio 2:
Porta finestra ad un battente ad anta
semplice (dim 0.90x2.20), elemento fisso (0.90x1.20) e finestra a due
battenti ad anta ed anta ribalta (1.80x1.20) in alluminio verniciato TT 2.1
NB. Per serramenti non riconducibili ad un
unico rettangolo (bandiera) nel computo del telaio fisso si dovrà considerare
il serramento diviso in due parti distinte.
B.39.41.0016 – SERRAMENTI IN ALLUMINIO A TT
2.1
|
- 015 controtelaio
- 020 telaio fisso portafinestra
bandiera
- 025 traverso/montante
(tra fisso e finestra)
- 055 portefinestre un’anta semplice
- 025 traverso/montante
(nell’anta della
portafinestra)
- 050 finestre a due ante
(anta + anta ribalta)
|
- perimetro esterno
- perimetro
- perimetro
- lunghezza
- perimetro esterno
- min. misurazione
- perimetro esterno
|
11.60
x 26.93
6.20 x 61.18
7.80
x 61.18
1.20 x 63.56
6.20 x 68.20
1.00 x 63.56
6.00 x 120.73
|
312.39
379.32
477.20
76.27
422.84
63.56
724.38
|
TOTALE
|
2455.96
|
B.39.46. PORTE E VETRATE IN
ALLUMINIO
Nei
prezzi dei lavori compiuti riportati nel paragrafo, relativi a serramenti
esterni/interni di porte e vetrate, si intendono compresi e compensati gli
oneri relativi ai trasporti, al carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani,
le spese generali e l'utile d'impresa.
In
Elenco Prezzi Unitari e nel Computo Metrico Estimativo, ogni tipologia di serramento,
preventivamente individuata nell’elaborato “abaco serramenti”, dovrà avere un
proprio prezzo cadauno, calcolato sulla base dei PREZZI ELEMENTARI esposti nel
paragrafo; in fase esecutiva detti prezzi rimarranno validi fino a variazioni
delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese
in ± 5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento
sono quelle della luce architettonica.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intero serramento,
nella compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere il vetro in un unico prezzo del serramento stesso,
mediante assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un prezzo cadauno per
ogni tipo (serramenti uguali con vetri diversi sono da considerare di diversa
tipologia).
Il metodo di calcolo
è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà inserire sempre il telaio
esterno fisso (perimetro esterno) e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro
esterno); per le porte a due ante si misurerà unicamente il perimetro esterno;
per ogni tipologia è previsto un minimo di misurazione.

|
Esempio
Porta
ad un battente ad un’anta delle dimensioni di 0.90x2.20, tamponata con doghe,
con fisso laterale vetrato delle dimensioni di 0.30x2.20 in alluminio
verniciato a TT 2.1
B.39.46.0021
– PORTE E VETRATE IN ALLUMINIO A TT 2.1
|
- 015 controtelaio
(perimetro
esterno su tre lati)
- 020 telaio
fisso (perimetro)
- 025 traverso/montante
(lunghezza)
- 050 porte
ad un’anta (perimetro)
- 040 sovrappr. zoccolo (lunghezza)
- 215 doghe
estruse a TT (superficie)
|
5.60
x 26.93
5.90
x 61.55
2.20 x 63.56
6.20 x 170.53
1.20 x 44.25
1.98
x 193.08
|
150.81
363.14
139.83
1057.29
53.10
382.30
|
TOTALE
|
|
2146.47
|
Nel
caso di serramenti complessi, composti da più tipologie, oltre al telaio fisso
dovranno essere introdotti traversi o montanti fissi (lunghezza) e quindi le
eventuali parti mobili (perimetri parziali).
Le
tipologie di finitura mediante verniciatura ed elettrocolorazione
hanno lo stesso prezzo; per gli anodizzati naturali si potrà applicare una
riduzione del 2% sul prezzo finale.
B.39.65. FACCIATE CONTINUE
IN ALLUMINIO
Nei
prezzi dei lavori compiuti riportati nel paragrafo, relativi a facciate
continue in alluminio a montanti e traversi, si intendono compresi e compensati
gli oneri relativi ai trasporti, al carico, allo scarico, i sollevamenti ai
piani, le spese generali e l'utile d'impresa.
Nel
prezzo si intendono inoltre compresi e compensati gli oneri per la posa in opera,
i collegamenti tra la facciata ed il contesto edile, staffe di fissaggio
inferiori, superiori e fronte solaio, e quanto altro necessario per dare il
lavoro finito a regola d'arte.
Il
sistema dovrà essere idoneo per la realizzazione di facciate continue verticali
e inclinate (verso l’interno e l’esterno), coperture inclinate, tunnel,
costruzioni poligonali, bow window, piramidi e verande.
Il
progettista, nel determinare le dimensioni dei componenti, oltre alle
caratteristiche ambientali, (altezza dal suolo, esposizione alla pioggia,
velocità dei venti nella zona) e alle dimensioni e momento d'inerzia dei
profilati, dovrà considerare e valutare anche i dati tecnici degli accessori e
le caratteristiche applicative, nel rispetto delle “Raccomandazioni UNCSAAL”
elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito.
In
Elenco Prezzi Unitari e nel Computo Metrico Estimativo, ogni tipo di facciata,
preventivamente individuato in apposito elaborato (abaco serramenti), dovrà
avere un proprio prezzo cadauno, calcolato sulla base dei PREZZI ELEMENTARI esposti
nel paragrafo; in fase esecutiva detti prezzi rimarranno validi fino a
variazioni delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza)
comprese in ± 5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento
dovranno essere quelle della luce architettonica.
Il
metodo di calcolo si basa sullo sviluppo lineare e sul numero di elementi
verticali (montanti) ed orizzontali (traversi) previsti in progetto.
Montanti
e traversi dovranno essere scelti in base alle necessità statiche individuate
dal progettista tramite apposito calcolo statico.
Le
parti apribili dovranno essere quotate come serramenti in alluminio (vedi
B.39.41/46) escludendo dal calcolo il solo controtelaio perimetrale, senza
sovrapprezzi per le facciate con pressori, con un sovrapprezzo del 25% per le
facciate con silicone strutturale; nei prezzi sono già considerati i maggiori
oneri per il montaggio dei vetri.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intera facciata, nella
compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere vetro e pannellature cieche in un unico prezzo della
facciata continua, mediante assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un
prezzo cadauno per ogni tipo (facciate uguali con vetri diversi sono da
considerare di diversa tipologia).
Esempio
1
Facciata continua in alluminio a montanti e
traversi con pressore delle dimensioni di 3.60x6.00, suddivisa in 18 parti
uguali 1.20x1.00, due delle quali apribili ad anta-ribalta, come da schema.
|

|
B.39.65.0010
FACCIATE CONTINUE IN AL A MONTANTI E
TRAVERSI CON PRESSORE
|
035 - montante con profondità di 105mm
|
4
x 6.00
|
24.00
x 177.68
|
4'264,32
|
135 - traverso con profondità di 110mm
|
7
x 3 x 1.20
|
25.20 x 149.97
|
3'779.24
|
220 - chiusura intermedia a solaio
|
|
3.00 x 54.33
|
162.99
|
B.39.41.0016 – SERRAMENTI IN ALLUMINIO A TT
2.1
|
020 - telaio fisso
|
2x2x(1.20+1.00)
|
8.80
x 61.18
|
538.38
|
040 - finestra a un’anta (anta ribalta)
|
2x2x(1.20+1.00)
|
8.80
x 82.51
|
726.09
|
TOTALE
|
|
|
9'471.02
|
Esempio
2
Facciata continua in alluminio a montanti e
traversi con sigillante strutturale delle dimensioni di 4.80x3.00, suddivisa
in 12 parti uguali 1.20x1.00, due delle quali apribili ad anta ribalta, come
da schema.
|

|
B.39.65.0020
FACCIATE CONTINUE IN AL
A MONTANTI E TRAVERSI CON SIGILLATURA STRUTTURALE
|
030 - montante con profondità di 85mm
|
5
x 3.00
|
15.00 x 192.81
|
2'892.15
|
130 - traverso con profondità di 90mm
|
4
x 4 x 1.20
|
19.20 x 157.12
|
3'016.70
|
B.39.41.0016 – SERRAMENTI
IN ALLUMINIO A TT 2.1
|
020 - telaio fisso
|
2x2x(1.20+1.00)
|
8.80
x 61.18
|
538.38
|
040 - finestra a un’anta (anta ribalta)
|
2x2x(1.20+1.00)
|
8.80
x 82.51
|
726.09
|
B.39.65.0020 - FACCIATE CONTINUE IN AL A MONTANTI E TRAVERSI …
|
|
325 - aumento per parti apribili con sigillante strutturale
25% su (538.47 + 726.09)
|
316.12
|
TOTALE
|
7'489.44
|
|
|
|
|
|
|
|
B.42. OPERE DA
SERRAMENTISTA IN PVC
B.42.05. SERRAMENTI IN PVC
B.42.10. PORTE E VETRATE IN
PVC
Nei
prezzi dei lavori compiuti elencati nei paragrafi, relativi a serramenti
esterni/interni di finestre, portefinestre, porte e vetrate, si intendono
compresi e compensati gli oneri relativi ai trasporti, al carico, allo scarico,
i sollevamenti ai piani, le spese generali e l'utile d'impresa.
In Elenco Prezzi
Unitari e nel Computo Metrico Estimativo, ogni tipo di serramento, preventivamente
individuato in apposito elaborato (abaco serramenti), dovrà avere un proprio
prezzo cadauno, calcolato sulla base dei PREZZI ELEMENTARI esposti nei
paragrafi; in fase esecutiva detti prezzi rimarranno validi fino a variazioni
delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese
in ± 5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento
dovranno essere quelle della luce architettonica.
Il
metodo di calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v. legno -
alluminio) si dovrà inserire sempre il telaio esterno fisso (perimetro esterno)
e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro esterno); per le porte a due ante
si misurerà unicamente il perimetro esterno; per ogni tipologia è previsto un
minimo di misurazione.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intero serramento,
nella compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere il vetro in un unico prezzo del serramento stesso,
mediante assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un prezzo cadauno per
ogni tipo (serramenti uguali con vetri diversi sono da considerare di diversa
tipologia).
Nel
caso di serramenti complessi, composti da più tipologie, oltre al telaio fisso
dovranno essere introdotti traversi o montanti fissi (lunghezza) e quindi le
eventuali parti mobili (perimetri parziali).
B.51. OPERE DA VETRAIO
B.51.05. VETRI SEMPLICI
B.51.10. VETROCAMERA
Nei
prezzi dei lavori compiuti relativi a vetri semplici e al vetrocamera,
elencati nei rispettivi paragrafi, si intendono compresi e compensati gli oneri
relativi ai trasporti, al carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani, le
spese generali e l'utile d'impresa.
Nelle
voci del capitolo sono state inserite due tipologie di posa:
-
posa
in opera del vetro nel serramento eseguita in cantiere;
-
posa
in opera del vetro nel serramento eseguita in azienda (normalmente non utilizzata
per serramenti in AL).
Il
progettista sceglierà la tipologia di posa opportuna in base alle dimensioni
delle lastre, alle difficoltà di movimentazione, alle caratteristiche
dell'opera, alle normative vigenti, ecc.
Dove
non segnalata la differente posa i prezzi hanno la medesima incidenza nelle due
tipologie.
Per
quanto riguarda il vetrocamera, essendo innumerevoli
le possibilità di accoppiamento dei vetri e le prestazioni da richiedere in
base alle caratteristiche progettuali, si è inserita una voce base e tutta una
serie di sovrapprezzi da applicare per ottenere il tipo voluto.
I vetri formanti
la vetrata isolante dovranno avere spessore calcolato secondo la norme e comunque adeguato alle dimensioni ed all'uso
degli infissi su cui andranno montati, assicurare la conformità ai criteri di
sicurezza, garantire le prestazioni richieste relativamente ad isolamento
termico, abbattimento acustico e trasmissione luminosa.
Sarà
quindi cura del progettista comporre le relative voci sulla base dei suddetti
sovrapprezzi conformemente ai requisiti prescritti.
Dato
che garanzie e certificazioni dovranno essere fornite sull'intero serramento,
nella compilazione delle voci di Elenco Prezzi e Computo Metrico Estimativo è
preferibile includere il vetro in un unico prezzo del serramento stesso,
mediante assemblaggio delle varie voci, per arrivare ad un prezzo cadauno per
ogni tipologia (serramenti uguali con vetri diversi sono da considerare di
diversa tipologia).
B.72. OPERE DA
TERMOIDRAULICO
B.72.22. ELETTROPOMPE
Legenda
per l’interpretazione delle caratteristiche delle elettropompe riportate nel relativo
paragrafo.

Un’elettropompa
a 3 velocità avente le curve caratteristiche sopra
riportate, con riferimento alla curva corrispondente alla massima velocità,
verrà descritta nel seguente modo:
“portata
20-56 m3/h – prevalenza 5.50/2.80 m.c.a.”

Una
elettropompa a portata variabile (elettronica) avente il diagramma
caratteristico di funzionamento sopra riportato, verrà descritta nel seguente
modo:
“portata
0/4.3 m3/h – prevalenza 4.80-1.80 m.c.a.”
SERRAMENTI – CALCOLO A METRO QUADRATO
Metodologia di calcolo del prezzo del
serramento per unità di superficie (a metro quadrato)
Sino
alla pubblicazione dell’”Appendice serramenti 2021” per ottenere il prezzo di
un serramento, si procedeva moltiplicando la misura del perimetro dello stesso
per ogni componente lineico (falso telaio, telaio fisso, telaio battente, ecc.)
al cui risultato si aggiungevano i prezzi dei vari componenti aggiuntivi
(traversi aggiuntivi, ecc.). Tale metodo di calcolo è stato denominato
“standard” per differenziarlo da quello innovativo denominato “a metro
quadrato”.
Con
la pubblicazione dell’”Appendice serramenti 2021” al metodo “standard” è stato
affiancato (quindi resta in vigore anche il metodo “standard”) il metodo “a
metro quadrato”, con l’obbiettivo di facilitare i conteggi del prezzo dei vari serramenti
contemplando delle situazioni semplificate e con dimensioni contenute.
Infatti
quando si utilizza il metodo “a metro quadrato” si fa riferimento ad un
serramento composto solamente da :Telaio fisso +
Telaio battente (senza considerare il falso telaio, il vetro ed i componenti
aggiuntivi) con dimensioni che stanno all’interno di un intervallo dimensionale
per la misura della base ed uno per la misura dell’altezza (qualora una delle
due dimensioni del serramento oggetto di calcolo non rientrasse nel relativo
intervallo, tale metodo di calcolo non è utilizzabile).
Il
metodo “a metro quadrato” non esclude, anzi proprio il contrario, l’utilizzo
del metodo “standard”; infatti quest’ultimo resta
necessario per il calcolo del prezzo del falso telaio e dei componenti
aggiuntivi, nonché, rimane come unica soluzione qualora le dimensioni di base
ed altezza non risulterebbero interne ai relativi intervalli dimensionali.
Quindi
il metodo di calcolo “a metro quadrato” non sostituisce ma affianca /
integra il metodo di calcolo “standard”.
Nello
specifico l’innovativo metodo di calcolo per unità di
superficie, nasce da un algoritmo di interpolazione dei risultati di vari
casi studio, restituendo la possibilità di calcolare il prezzo del serramento
base (ovvero senza falso telaio e componenti aggiuntivi) sulla base della
superficie del serramento stesso. Si fa presente che tale metodo, essendo il
risultato di un algoritmo di interpolazione, restituisce dei risultati che
variano (seppur di poco) da quelli ottenuti dal metodo “standard”.
Operativamente,
il metodo “a metro quadrato” si basa sull’utilizzo di un prezzo al mq da
moltiplicare per la relativa superficie del serramento al quale va aggiunta la relativa “quota fissa”.
Di
seguito viene riportato un esempio (che comunque sarà visibile anche
all’interno della descrizione dei vari Capitoli relativi ai serramenti)
Es.1:
(prezzo
al mq * superficie) + quota fissa = prezzo serramento
Es.2:
Finestra
ad 1 anta (antaribalta) di superficie pari a 1,2 mq
Voci
del metodo di calcolo al metro quadrato utilizzate:
B.36.05.0021.535
Finestra
(80 mm) telaio fisso + un’anta (antaribalta):
perimetro (minimo 4 m) – intervallo (b 0.8-1.4 m , h
0.8-1.4 m) - Unione di B.36.05.0021.420 + B.36.05.0021.435
€/mq
201,20
B.36.05.0021.536
Quota
fissa per finestra (80 mm) telaio fisso + un’anta (antaribalta):
perimetro (minimo 4 m) – intervallo (b 0.8-1.4 m , h
0.8-1.4 m)
€/cad.
250,49
Calcolo
(201,20
€/mq * 1,2 mq) + 250,49 €/cad. = 491,93 €
Il
prezzo del serramento oggetto di calcolo sarà quindi: € 491,93
Le
dimensioni di riferimento per il calcolo della geometria del serramento sono da
riferirsi al perimetro dello stesso e non alla luce architettonica, in modo da
computare il materiale utilizzato.
Le
due voci (prezzo al mq e quota fissa) computano entrambe in modo ripartito
secondo un algoritmo i prezzi dei componenti del serramento analizzato, ovvero
telaio fisso (infisso) e telaio delle ante; quindi, non è possibile per
l’ottenimento del prezzo del singolo serramento utilizzare le voci singolarmente,
ma devono essere utilizzate assieme come specificato nell’esempio di cui sopra.
Si
ricorda che la descrizione di quanto viene considerato compreso o meno nei
prezzi per effettuare la computazione al metro quadrato è la stessa che si
trova nelle relative sezioni dell’Elenco Prezzi PAT, in quanto tale metodo
deriva direttamente dal metodo di computazione standard (al metro lineare).
Di
conseguenza nelle voci “prezzo al metro quadrato” e “quota fissa” sono già
conteggiati (a titolo esemplificativo e non esaustivo): fornitura e posa,
serramento composto da telaio fisso (infisso) ed anta/e, gocciolatoio, fermavetri, coprifili, ferramenta, maniglia, eventuali
cilindri con chiave, guarnizioni, e quant’altro riportato nella relativa descrizione
della sezione dell’Elenco Prezzi PAT con le caratteristiche indicate anch’esse
nella stessa descrizione.
Il
metodo di computazione al metro quadrato quindi non tiene conto di (a titolo
esemplificativo e non esaustivo): falso telaio, bancali interni od esterni, profili
per realizzazione di “inglesina”, celino del cassonetto, cassonetto, vetro.
Questi elementi accessori restano da computare secondo la metodologia
“standard” prevista dall’Elenco Prezzi PAT e possono trovarsi nella stessa sezione
dei componenti di telaio od in altre sezioni come per i vetri e cassonetti.
In
conclusione, quando si va a determinare il prezzo del serramento, che si
utilizzi il metodo “standard” od il metodo “a metro quadrato”, gli elementi
accessori vanno aggiunti al “sistema telaio fisso + telaio mobile” computandoli
secondo il metodo “standard”.
BENI CULTURALI
Il presente listino analizza i prezzi delle voci relative
a interventi di recupero monumentale in edifici d’interesse storico artistico,
facendo riferimento per quanto concerne le competenze professionali a quanto
previsto dal Codice dei Beni Culturali D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 e dal D.M. 22 agosto 2017
n. 154 art. 22.
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata
mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio,
prevenzione, manutenzione e restauro. Per manutenzione s’intende il complesso
delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del
bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e
dell’identità del bene e delle sue parti. Per restauro s’intende l’intervento
diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate
all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione e
alla trasmissione dei suoi valori culturali.
Gli interventi di manutenzione e restauro di beni
culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici devono essere
eseguiti da coloro che sono restauratori ai sensi della normativa in materia
(art. 29, comma 6, d.lgs. 42/04).
Il listino non è ancora completo per la mancanza di alcune
categorie di opere in fase di studio che seguiranno con la pubblicazione delle
prossime edizioni.
La programmazione dei lavori di restauro comporta spesso
delle difficoltà, il più delle volte per la mancanza d’informazioni preventive
sulla reale particolarità e consistenza delle opere da eseguire. Le voci
analizzate, vista la complessità e singolarità degli interventi di restauro,
identificano le tipologie d'opera che normalmente si riscontrano negli
interventi finalizzati al recupero e alla conservazione del patrimonio edilizio
trentino, con le sue specifiche caratterizzazioni materiali e costruttive;
costituiscono quindi un riferimento per la preventivazione esecutiva per
analogia e similitudine d’intervento. Il presente elaborato costituisce
un'integrazione, relativa al settore specifico dei Beni Culturali, del listino
generale del settore Opere Edili, al quale si fa riferimento per i costi dei
materiali e delle opere compiute compatibili con gli interventi di manutenzione
e restauro monumentale. Il listino si riferisce sempre a forniture e opere in
cantieri e condizioni di tipo medio; come già specificato nelle avvertenze
generali, per le forniture e per i lavori di particolare difficoltà e/o in zone
disagiate, si potranno eventualmente modificare i singoli prezzi sulla base
delle analisi riferite alle specifiche opere da realizzare. Sono ad esempio da
considerare di maggior difficoltà, le opere e i lavori che abbiano complessa
accessibilità al cantiere o ai singoli locali ove si svolgono i lavori,
indisponibilità di aree di stoccaggio delle merci, difficoltà di reperimento e
lavorazione dei materiali, particolari tipologie costruttive che richiedano
maggiori oneri per l'utilizzo di specifiche attrezzature o difficoltà di
lavorazione. Le analisi delle singole voci sono state condotte sia mediante
l'indagine di mercato, sia attraverso valutazioni delle operazioni e dei costi
elementari degli interventi specificati, tenendo conto delle normali difficoltà
e della specializzazione richiesta dagli interventi di restauro. I prezzi dei
lavori compiuti di seguito esposti, così come descritti dalle singole voci dei
paragrafi, s’intendono comprensivi degli obblighi e delle normali difficoltà di
realizzazione tipiche dei lavori di restauro, degli oneri dei trasporti, del carico,
dello scarico, dei sollevamenti ai piani, delle spese generali e dell'utile
dell'impresa. Nei prezzi si è inoltre valutata l’esigenza di esecuzione con
quell'ordine di precauzioni idonee a non danneggiare le restanti opere o
manufatti e a non arrecare danni a terzi. Nei lavori di demolizione s’intendono
compresi gli oneri per i canali occorrenti per la discesa dei materiali, per il
lavaggio delle superfici scarnificate, per la rimozione, la cernita, la pulizia
e l'accatastamento dei materiali giudicati recuperabili dalla Direzione Lavori
che rimarranno di proprietà dell'Amministrazione.
I materiali dovranno essere di ottima qualità,
rispecchiare le caratteristiche dei relativi Capitolati Speciali d'Appalto e delle
normative vigenti. Per quanto attiene ai metodi di misurazione, ove non
precisato nelle premesse ai capitoli del Listino o nelle singole voci, dovrà
farsi riferimento ai Capitolati Speciali d'Appalto in uso presso la Provincia Autonoma
di Trento.
OPERE
STRADALI
Nel presente paragrafo sono riportate alcune indicazioni a
supporto del Progettista e del Coordinatore per la sicurezza per la
formulazione di progetti esecutivi relativi ad interventi di costruzione e manutenzione
di sovrastrutture stradali. Le informazioni contenute non sono esaustive e
devono essere considerate come semplici indicazioni per una corretta
impostazione delle scelte tecniche progettuali ed applicazione dei
corrispettivi economici.
PROGETTAZIONE
Sulla base degli obiettivi della Stazione appaltante, il
Progettista dovrà procedere con l’individuazione delle esigenze di base da
soddisfare mediante un’adeguata scelta dei materiali e delle tecnologie
costruttive. Il progetto esecutivo elaborato dovrà assicurare la conformità alle
norme di riferimento in materia tecnica, ambientale, di idoneità all’impiego
dei prodotti ed a tutte le prescrizioni applicabili.
Salvo ulteriori richieste espresse dalle Stazioni
appaltanti, il Progettista dovrà considerare le seguenti esigenze progettuali:
-
prestazioni
strutturali della sovrastruttura (portanza e durata);
-
prestazioni
funzionali del piano viabile (pendenze trasversali e longitudinali, regolarità,
superficiale, aderenza nelle diverse condizioni meteorologiche);
-
prestazioni
ambientali nel processo di realizzazione delle opere e loro mantenimento nel
tempo (risparmio risorse non rinnovabili).
Definiti i criteri ed i livelli delle prestazioni da
raggiungere, il Progettista dovrà procedere con attenzione all’esecuzione delle
seguenti attività:
-
analisi
delle condizioni generali e individuazione puntuale delle opere da eseguire;
-
individuazione
dei tratti di strada interessati dagli interventi di costruzione e manutenzione
della sovrastruttura (progressive chilometriche con direzione di marcia, Comuni
ecc…)
-
indagine
sulle strutture esistenti (con particolare attenzione in caso di interventi di
manutenzione);
-
scelta
dei materiali e delle tecnologie costruttive;
-
determinazione
degli spessori (a catalogo o mediante calcoli strutturali);
-
individuazione
delle specifiche di riferimento e dei prezzi correlati inclusi nel presente
Elenco dei prezzi;
-
individuazione
di eventuali sovrapprezzi da applicare per le particolari condizioni
realizzative previste;
-
elaborazione
di nuove specifiche di riferimento e relativi prezzi, qualora non previsti nel
presente Elenco prezzi.
La Provincia Autonoma di Trento ha predisposto una serie
di Norme tecniche di riferimento per la costruzione e manutenzione delle
sovrastrutture stradali da allegare ai Capitolati speciali d’appalto,
opportunamente predisposti per le singole opere da realizzare. Le Norme
tecniche a cui il Progettista dovrà fare riferimento, nell’edizione in vigore
al momento della progettazione, sono:
-
Norme
tecniche pavimentazioni in conglomerato bituminoso;
-
Norme tecniche
e ambientali per la produzione dei materiali riciclati e posa nelle costruzioni
edili e stradali;
-
Norme
tecniche per la formazione del corpo stradale.
STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA
Sulla base degli obiettivi della Stazione appaltante e
delle scelte progettuali del Progettista, il Coordinatore per la Sicurezza
dovrà procedere con l’individuazione degli adempimenti necessari per garantire
la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strada in conformità alle normative
vigenti. Il Coordinatore per la Sicurezza dovrà pertanto procedere con
un’approfondita valutazione delle caratteristiche dell’opera e del contesto in
cui la stessa è inserita, oltre all’esame delle modalità esecutive.
Il base alle valutazioni effettuate, il Coordinatore per
la Sicurezza dovrà redigere tutti i documenti in conformità al D.Lgs. 81/2008
fra i quali è previsto la redazione degli elaborati economici di stima dei
costi per la sicurezza (ad es. computo metrico estimativo dei costi per la sicurezza).
Per la elaborazione dei
documenti previsti dalla normativa vigente di settore, il Coordinatore potrà
utilizzare il capitolo “S – sicurezza” che riporta i principali costi di
sicurezza sia per cantieri temporanei (ad esempio D.M 10/07/2002) che per
cantieri fissi.
PARAMETRI DI VALUTAZIONE
PER LE PAVIMENTAZIONI
Sulla base delle esigenze progettuali da
soddisfare ed in attuazione delle attività previste al paragrafo precedente, il
Progettista dovrà procedere con la corretta individuazione delle specifiche tecniche
e del prezzo corrispondente.
I principali parametri di riferimento per la
corretta attribuzione del prezzo sono:
-
Classificazione dei lavori;
-
Tipologia della viabilità;
-
Caratteristiche dimensionali dell’intervento;
-
Condizioni operative e vincoli realizzativi.
Di seguito si riportano gli elementi
essenziali per la corretta valutazione economica delle lavorazioni.
CLASSIFICAZIONE DEI LAVORI
Come anticipato nelle Premesse generali
(paragrafo “subappalto”), valutata la tipologia delle lavorazioni in base al
rapporto tra le opere specialistiche e l’appalto principale, il Progettista
potrà applicare ai singoli prezzi una maggiorazione non superiore al 20%. Il
caso ricorre, ad esempio, qualora i lavori relativi alla pavimentazione
stradale siano previsti in un appalto, ma non prevalenti ed è possibile che
l’appaltatore possa fare ricorso al subappalto nei termini previsti dalle norme
vigenti. A lavori di pavimentazione di questo tipo potrà essere applicata la
maggiorazione indicata.
TIPOLOGIA DELLA VIABILITÀ
La quotazione delle specifiche tecniche
contenute nell’Elenco prezzi è riferita alle lavorazioni effettuate sulla rete
stradale primaria e sulla rete principale, di transito, scorrimento e
distribuzione.
Qualora l’intervento interessi la rete stradale
secondaria in ambito urbano e locale, di accesso, e/o la pavimentazione di
piazzali, il Progettista dovrà procedere con la valutazione delle specifiche
condizioni operative, con la conseguente formulazione di nuove voci (N.V.). I
fattori che incidono sulla valutazione economica di base nella determinazione
delle nuove voci sono riconducibili ad un rallentamento delle lavorazioni come,
ad esempio, la presenza di accessi a raso, i raccordi laterali con finitura a
mano, la continua variazione della sezione trasversale, la limitazione di impiego
dei mezzi d’opera (autocarri e macchine operatrici).
CARATTERISTICHE
DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO
Oltre a quanto valutato dal progettista
secondo le indicazioni del paragrafo precedente, nel caso in cui il progetto preveda
la realizzazione delle opere di pavimentazione in aree ridotte o per lavori
frazionati è previsto il riconoscimento di un compenso per l’approntamento del
cantiere in base alla sua estensione. Nel capitolo dedicato alle pavimentazioni
in conglomerato bituminoso (D.51.30) sono riportati e quantificati i compensi
da applicare in base alle superfici oggetto delle lavorazioni e a particolari
condizioni di esecuzione.
Il compenso deve sempre essere applicato per
superfici inferiori a 2.500 m2 secondo quanto definito dalla voce “D.51.30.1 –
Piccoli lavori di bitumatura – approntamento cantiere” (con superficie fino
a m² 500; con superficie oltre m² 500 fino a m² 1000; con
superficie oltre m² 1000 fino a m² 1500; con superficie oltre m² 1500
fino a m² 2500) e devono essere considerate le condizioni secondo quanto
previsto nella voce “D.51.30.9010 Sovrapprezzo ai lavori di bitumatura per
condizioni particolari”.
-
lavoro notturno 4,00 %
-
lavoro festivo 7,00 %
-
lavoro notturno festivo 9,00 %
-
lavoro in galleria
10,00 %
CONDIZIONI OPERATIVE E
VINCOLI REALIZZATIVI
I lavori di pavimentazione in conglomerato
bituminoso sono condizionati da fattori tecnici e dalle modalità di esecuzione
delle opere.
In merito agli aspetti tecnici la realizzazione
delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso è particolarmente condizionata
sia dalle condizioni morfologiche che dalla morfologia del cantiere. La
riduzione degli spazi di transito e di manovra (luci di passaggio ridotte e
riduzioni di portata), da un lato, e la pendenza del piano viabile, dall’altro,
limitano l’utilizzo dei mezzi meccanici adeguati e costituiscono i fattori che
provocano il rallentamento dei lavori ed il maggiore ricorso alle lavorazioni
manuali con il conseguente incremento dei costi.
I lavori di pavimentazione stradale, specie
negli interventi di manutenzione, producono un impatto considerevole sul
regolare flusso della mobilità. I cantieri, di qualsivoglia natura, comportano
la deviazione del traffico in conformità alle prescrizioni normative vigenti (Codice
della strada e disciplinare dei segnalamenti temporanei). Al fine di contenere
il disagio provocato specialmente nei periodi di maggiore intensità di traffico
e assicurare l’incolumità a lavoratori ed agli utenti, può essere opportuno
procedere con l’esecuzione dei lavori in limitate aree di manovrabilità, in
notturno e/o in giornate festive. Tale modalità comporta un maggiore onere
direttamente correlato al costo della manodopera ed ai maggiori oneri di
approvvigionamento dei materiali.
Nel capitolo dell’Elenco dedicato ai lavori di
pavimentazione sono riportati alcuni fattori di maggiore costo che devono
essere riconosciuti all’appaltatore in forma di sovrapprezzo alle singole
lavorazioni effettuate nelle condizioni descritte. Il Progettista e il Direttore
dei Lavori, ognuno nell’esercizio delle competenze attribuite, dovranno
valutare l’eventuale presenza di ulteriori elementi che comportino un aggravio
dei costi di lavorazione.
MODALITA’ DI UTILIZZO DEL
SETTORE “D”
E' opportuno che i
professionisti nell'utilizzare il prezzario PAT, nello specifico il settore
"D" Opere Stradali, mantengano inalterata sia la descrizione della
voce che il codice di prezzo attribuito. Se per qualsivoglia motivo, un tecnico
nel redigere un progetto ecc... ritenga necessario dover
modificare il prezzo, è fatto obbligo per costui predisporre una Voce Nuova con
analisi del prezzo e cambiare completamente sia la codifica della voce che la
descrizione del prezzo e non "personalizzare" ne il codice PAT, con
l'aggiunta di simboli, lettere, ulteriori numeri ecc... , ne tanto meno
modificare la descrizione estesa della voce.
Al fine di assicurare l'immediata
individuazione delle Voci Nuove o modificate rispetto a quelle riportate nel
presente prezzario PAT e valutarne correttamente il relativo prezzo, è
opportuno utilizzare il codice N.V. (Nuova Voce) seguito da opportuni codici
numerici.
Con riferimento a
premesso, si riassumono e si definiscono:
D OPERE
STRADALI
D.xx MACROCAPITOLI (es: D.11 - OPERE
D'ARTE IN TERRA - ALL'APERTO)
D.xx.yy PARAGRAFI (es: D.11.5 - DEMOLIZIONI)
D.xx.yy.vvvv VOCI (es: D.11.5.10 - DEMOLIZIONI DI MURATURA DI
QUALSIASI GENERE)
D.xx.yy.vvvv.ttt TIPI (es: D.11.5.10.5 -
ESEGUITA CON O SENZA USO DI MINE O DELLE MINE DI ALLENTAMENTO)
dove:
D SETTORE OPERE STRADALI
Comprende tutti quegli interventi inerenti la programmazione, la progettazione e la direzione dei
lavori per la costruzione di nuove strade, la realizzazione di opere di
ampliamento, di ristrutturazione e di manutenzione di strade che rientrino nel
territorio della Provincia Autonoma di Trento.
Per strada si definisce l'area ad uso pubblico
destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.
D.xx MACROCAPITOLI
L'insieme di capitoli aggregati per le tipologie
di attività di norma svolte nel settore stradale. Tale aggregazione si basa
sulla usuale definizione tecnica delle attività svolte in cantieri stradali e
sull'esperienza maturata nel settore della programmazione, progettazione e
direzione dei lavori nella costruzione di nuove strade nonché nella
realizzazione di opere di ampliamento o di ristrutturazione di strade nel
territorio della Provincia Autonoma di Trento. Tale suddivisone vuole svolgere
una funzione di indirizzo e di guida per una più aderente attribuzione delle voci
di prezzario alle effettive attività previste in fase di progettazione e svolte
in fase di esecuzione dell'opera.
I macrocapitoli sono 6
e sono suddivisi in:
D.1x Opere
d'arte in terra: ovvero tutte quelle attività preparatorie e/o propedeutiche alla
realizzazione dell'opera. Tali attività possono essere generalmente
riassumibili nella preparazione del terreno, che consiste: nel rimuovere tutti
gli ostacoli naturali od artificiali anche per mano di demolizioni in larga scala;
nello asportare lo strato superficiale di materie vegetali; negli scavi che
comprendono sia quello in terra nei tratti in cui la strada dovrà correre in
trincea od a mezza costa sia gli scavi di fondazione per i manufatti che gli
scavi preceduti da operazioni di rottura con mine o da operazioni meccaniche di
scasso o taglio qualora il materiale da asportare sia roccioso o di notevole
compattezza ed infine la formazione dei rilevati a mezzo di riporto delle terre
occorrenti per portare il piano stradale alla quota di progetto con la regolazione
dei sottofondi e delle scarpate;
D.2x Opere
d'arte strutturali: ovvero tutti quei manufatti con funzioni statiche che hanno
lo scopo di assicurare la continuità dell'asse stradale in corrispondenza di
fiumi e torrenti, di permettere l'attraversamento di vallate e di catene
montuose e di contenere le terre ove sono stati fatti dei tagli (in trincea, a
mezza costa ecc...) o con le quali si sono costruiti
dei rilevati con l'esclusione della pavimentazione stradale;
D.3x Opere
d'arte idrauliche: ovvero tutte quelle opere che hanno lo scopo di raccogliere
ed allontanare dalla sede viaria le acque di qualsiasi natura e provenienza,
per modo che queste, non producano danni al corpo stradale riducendo la
capacità portante dei terreni su cui poggia la sede viaria stessa, con
conseguente pericolo al normale svolgimento del traffico veicolare;
D.4x Opere
provvisionali e di difesa: ovvero tutte quelle opere di fondazioni speciali e
di sostegno provvisorie a protezione della viabilità atte a garantire la completa
stabilità sia del piano di posa che del corpo del rilevato e tutte quelle
lavorazioni necessarie a garantire la stabilità dei terreni;
D.5x Opere
funzionali ed accessorie: ovvero tutte le lavorazioni necessarie a completare i
macrocapitoli e le lavorazioni precedenti portando così a completamento la
costruzione della sede viaria per poterla rendere agibile. Tali lavorazioni
possono essere riassunte nelle opere a verde, nella sovrastruttura stradale
idonea a garantire la transitabilità del traffico veicolare secondo le
previsioni progettuali, nelle barriere stradali in acciaio ed in legno ed
infine nella realizzazione delle segnaletiche orizzontali e verticali.
D.6x Impianti:
ovvero tutte le predisposizioni civile ed industriali propedeutiche alla realizzazione
degli impianti nonché la realizzazione degli stessi relativi al settore Opere
Stradali;
- La nuova codifica assunta nel redigere il
presente elenco prezzi della P.A.T. prevede l'utilizzo di un valore numerico x
nel codice dei Macrocapitoli pari a:
1 - (es. D.51) qualora la voce sia considerata
lavorazione all'aperto
2 - (es. D.12) qualora la voce sia considerata
lavorazione da svolgere in sotterraneo.
D.xx.yy PARAGRAFI
L'insieme di voci aggregati per le tipologie
di esecuzione.
D.xx.yy.vvvv VOCI
Per quanto attiene i metodi di misurazione,
ove non precisati nelle singole voci, dovrà farsi riferimento ai Capitolati
Speciali d'Appalto in uso presso la Provincia Autonoma di Trento per lo
specifico settore di intervento.
CRITERI DI ELABORAZIONE
Si precisa che per le forniture dei materiali a
piè d'opera, e conseguentemente nella determinazione dei lavori compiuti, sono
state considerate le seguenti distanze stradali:
- km 10 per materiali ferrosi in genere,
cementi e similari in sacchi o sfusi, bitumi e derivati, tubazioni in plastica,
materiali per impermeabilizzazioni, barriere stradali e segnaletica verticale;
- km 35 per aggregati lapidei naturali e
riciclati, conglomerati bituminosi, geotessili ed affini e prefabbricati in calcestruzzo
certificati;
- km 10 per discarica e/o a impianto di
trattamento e recupero
- km 10 per i restanti materiali.
In proposito dovranno essere considerati dal
progettista gli oneri ed i vincoli specifici cui l'Impresa deve assoggettarsi e
di seguito elencati a titolo esemplificativo e non esaustivo:
1) ONERI
- ubicazione del cantiere;
- incidenza delle quantità di materiale da
destinarsi ad impianto di recupero e/o impianto di smaltimento proveniente
dall'attività di scavo e/o demolizione, da conferire a deposito provvisorio
(l'individuazione e l'onere di affitto del sito è a carico dell'Impresa);
- presenza di falde acquifere;
- tipologia particole dell'opera e/o della
lavorazione;
- bonifica bellica;
- lavorazioni in turni, notturne o festive.
2) VINCOLI
- individuazione degli stakeholders (quali
enti pubblici, altri enti portatori di interessi pubblici, soggetti privati) di
vario genere interferenti col cantiere;
- vicinanza di edifici e/o manufatti
esistenti;
- regimazione delle acque per i lavori in
alveo.
- esecuzione di lavori in presenza di
traffico;
CRITERI DI UTILIZZO
Le voci comprese nel Listino definiscono le
caratteristiche, le metodologie e le prestazioni dell'intervento da eseguire.
Esse abbisognano di un'attenta lettura, sia per
l'introduzione di taluni concetti innovativi, sia perché la definizione dei
materiali e delle modalità di esecuzione risulta determinante per la formazione
del prezzo.
Ad esempio, se in sede progettuale venisse
riscontrata la necessità di realizzare l'opera prevedendo prestazioni straordinarie
notturne o festive o per turni, nella determinazione del prezzo di Elenco
Prezzi Unitari, si dovranno evidenziare tali maggiori oneri nella relazione
tecnica e predisporre una specifica analisi.
Per esigenze di chiarezza ed allo scopo di aumentare
le possibilità di utilizzo a seconda delle necessità specifiche di ogni singolo
cantiere, le voci sono state disarticolate e semplificate, in modo da
ricomprendere in esse solamente gli oneri espressamente indicati così come
previsti nella fase progettuale.
1. Collocazione dei materiali inutilizzabili
derivanti da scavi o demolizioni.
Il progettista dovrà stabilire la collocazione
definitiva dei materiali di risulta provenienti dagli scavi o demolizioni,
adottando uno dei seguenti criteri:
a) individuare l'impianto di smaltimento e/o
impianto di recupero.
Tale metodo fornirà al progettista le
necessarie notizie per definire il costo unitario specifico e l'eventuale costo
del trasporto di detto materiale ad una distanza chilometrica eccedente i 10
km.
b) individuare nel progetto
aree che necessitino di ripristino e/o sistemazione ambientale o altro tipo di
bonifica che, per questo scopo, dovranno essere messe a disposizione
dell'Impresa da parte dell'Amministrazione.
Tale progettazione rientrerà nel progetto
principale e dovrà prevedere, oltre che le necessarie opere di accesso,
approntamento e protezione, anche un disciplinare di gestione e la sistemazione
finale dell'area.
2. Scavi in roccia da mina.
Nel prezzo dello scavo in roccia dura eseguito
con l'uso sistematico delle mine è stata considerata la necessità che
l'abbattimento della roccia venga realizzato nel rispetto delle sezioni di
progetto, adottando tecniche e metodologie atte a garantire, in tutto
l'ambiente circostante la zona di scavo, il controllo degli effetti
distruttivi, o comunque perturbanti, delle esplosioni. In proposito sono state
previste specifiche voci di prezzo per il riconoscimento degli oneri derivanti
dall'adozione di metodologie speciali, quali l'abbattimento controllato ed il pretaglio, da indicarsi in progetto.
3. Fondazioni speciali e consolidamenti.
In ragione della variabilità dell'incidenza
sul costo complessivo delle lavorazioni, sono stati considerati separatamente
gli oneri relativi ad impianto di cantiere, scavo od infissione a vuoto,
demolizione di trovanti con scalpello o benna scalpello, trattamento testa pali
o scapitozzatura diaframmi, prove di carico.
4. Pavimentazioni in cubetti di porfido.
Nella preventivazione dei lavori riguardanti
le pavimentazioni in cubetti di porfido è ricorrente il caso in cui l'Amministrazione
risulti già proprietaria di parte del materiale base (il cubetto di porfido)
recuperato dalle demolizioni. Qualora si verificasse tale ipotesi, il
progettista dovrà determinare le quantità indicative, ma giustificate ed
obbiettive, di pavimentazione da realizzare con e senza fornitura del cubetto
in porfido.
Sarà competenza della D.L. determinare in sede
contabile l'esatto quantitativo di lavoro eseguito con il materiale messo a disposizione
dall'Amministrazione e quindi con la voce di sola posa, contabilizzando il
restante con la voce di fornitura e posa.
SOVRASTRUTTURE STRADALI
Nello
schema di seguito riportato sono indicati, a titolo di esempio, gli elementi costruttivi
di un corpo stradale così come denominati dalla normativa di settore.
Di
seguito di riporta un estratto dalle definizioni contenute nelle “Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” (D.M. 05/11/2001)

DISPOSITIVO
DI RITENUTA: Elemento tendente ad evitare la fuoriuscita dei veicoli dalla
piattaforma o comunque a ridurne le conseguenze dannose. E'
contenuto all'interno dello spartitraffico o del margine esterno alla
piattaforma.
FASCIA
DI PERTINENZA: striscia di terreno compresa tra la carreggiata più esterna e il
confine stradale. E' parte della proprietà stradale e
può essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada.
FASCIA
DI RISPETTO: striscia di terreno, esterna al confine stradale, sulla quale esistono
vincoli alla realizzazione, da parte del proprietario del terreno, di scavi,
costruzioni, recinzioni, piantagioni, depositi e simili.
FASCIA
DI SOSTA LATERALE: parte della strada adiacente alla carreggiata, separata da
questa mediante striscia di margine discontinua e comprendente la fila degli
stalli di sosta e la relativa corsia di manovra.
MARCIAPIEDE:
parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata
e protetta, destinata ai pedoni.
MARGINE
INTERNO: parte della piattaforma che separa carreggiate percorse in senso
opposto.
MARGINE
LATERALE: parte della piattaforma che separa carreggiate percorse nello stesso
senso.
MARGINE
ESTERNO: parte della sede stradale, esterna alla piattaforma, nella quale
trovano sede cigli, cunette, arginelli, marciapiedi e
gli elementi di sicurezza o di arredo (dispositivi di ritenuta, parapetti
sostegni, ecc.).
PIATTAFORMA:
parte della sede stradale che comprende i seguenti elementi:
a)
una
o più carreggiate complanari, di cui la corsia costituisce il modulo fondamentale;
b)
le
banchine in destra e in sinistra;
c)
i
margini (eventuali) interno e laterale (comprensivi delle banchine);
Non
rientra nella piattaforma il margine esterno.

Come
descritto, la sovrastruttura è collocata nella parte superiore del solido stradale
e comprende la fondazione e la pavimentazione. Le sovrastrutture, normalmente,
si considerano di tre tipi, con la seguente denominazione tradizionale:
-
flessibili (fondazione non legata o legata con
legante bituminoso sovrapposta dalla pavimentazione in conglomerato bituminoso
CB);
-
semirigide (fondazione legata con legante
idraulico sovrapposta dalla pavimentazione in conglomerato bituminoso CB);
-
rigide (fondazione non legata o legata con
legante idraulico sovrapposta dalla pavimentazione in CLS).
INTERVENTI COSTRUTTIVI
Nei
paragrafi seguenti sono schematizzati i principali interventi costruttivi
relativi alle sovrastrutture flessibili e semirigide.
Gli
schemi riportati sono indicativi e non esaustivi: è responsabilità del
Progettista individuare la tipologia costruttiva più adeguata o definire le
soluzioni alternative. Per ogni sezione tipo descritta sono indicati i
materiali e/o le lavorazioni di riferimento; il Progettista potrà individuare
la soluzione più appropriata al singolo progetto esecutivo sulla base delle valutazioni
tecniche e delle prestazioni da ottenere.
Gli
interventi costruttivi che possono essere realizzati su una sovrastruttura
stradale sono:
A.
NUOVE
COSTRUZIONI O MANUTENZIONI PROFONDE;
B.
MANUTENZIONI
SUPERFICIALI;
C.
RIPRISTINI.
A) NUOVE COSTRUZIONI O MANUTENZIONI
PROFONDE
Interessano
tutti gli strati della sovrastruttura, dalla fondazione agli strati in
conglomerato bituminoso.
Tabella delle sezioni tipo


Sezione Tipo 1A su rilevato
(fondazione-base-binder-usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|

|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
D.51.30.0230
|
Manto
d’usura tipo “D” modificato
|
D.51.30.0315
|
Pavimentazione
antisdrucciolo
|
D.51.30.0325
|
Pavimentazione
SMA (splittmastixasphalt)
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
D.51.30.0025
|
Mano
d’attacco con bitume modificato (*)
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(max 30%)
|
4
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
5
|
D.51.30.0115
|
Strato
di base a caldo
|
Riciclato
(max 30%)
|
D.51.30.0116
|
Strato
di base in conglomerato bituminoso riciclato a freddo
|
Riciclato
(< 100%)
|
6
|
D.51.30.0005
|
Mano di impregnazione con bitume normale
|
n.a.
|
7
|
D.51.25.0120
|
Finitura
superficiale alla fondazione stradale
|
n.a.
|
8
|
D.51.25.0110
|
Fondazione
stradale con materiali naturali
|
Primo
impiego
|
D.51.25.0115
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati non legati
|
Riciclato
(< 100%)
|
D.51.25.0116
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati legati
|
D.11.15.0160
|
Stabilizzazione
del sottofondo
|
* - da applicare nel caso in cui lo Strato di
usura sia realizzato in SMA.
|
Sezione Tipo 1B su impalcato ( binder-usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|

|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
D.51.30.0230
|
Manto
d’usura tipo “D” modificato
|
D.51.30.0315
|
Pavimentazione
antisdrucciolo
|
D.51.30.0325
|
Pavimentazione
SMA (splittmastixasphalt)
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
D.51.30.0025
|
Mano
d’attacco con bitume modificato (*)
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(max 30%)
|
4
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
* - da applicare nel caso in cui lo Strato di usura
sia realizzato in SMA.
|
Sezione Tipo 2 (fondazione-binder-usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|
 
|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
D.51.30.0230
|
Manto
d’usura tipo “D” modificato
|
D.51.30.0315
|
Pavimentazione
antisdrucciolo
|
D.51.30.0325
|
Pavimentazione
SMA (splittmastixasphalt)
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
D.51.30.0025
|
Mano
d’attacco con bitume modificato (*)
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(max 30%)
|
4
|
D.51.25.0120
|
Finitura
superficiale alla fondazione stradale
|
n.a.
|
5
|
D.51.25.0110
|
Fondazione
stradale con materiali naturali
|
Primo
impiego
|
D.51.25.0115
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati non legati
|
Riciclato
(< 100%)
|
D.51.25.0116
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati legati
|
D.11.15.0160
|
Stabilizzazione
del sottofondo
|
* - da applicare nel caso in cui lo Strato di usura
sia realizzato in SMA.
|
Sezione Tipo 3 (fondazione–strato
multifunzionale)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|
 
|
1
|
D.51.30.0135
|
Strato
unico tipo “E”
|
Riciclato
(< 30%)
|
2
|
D.51.25.0120
|
Finitura
superficiale alla fondazione stradale
|
n.a.
|
3
|
D.51.25.0110
|
Fondazione
stradale con materiali naturali
|
Primo
impiego
|
D.51.25.0115
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati non legati
|
Riciclato
(< 100%)
|
D.51.25.0116
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati legati
|
D.11.15.0160
|
Stabilizzazione
del sottofondo
|
|
|
|
|
|
B) MANUTENZIONI
SUPERFICIALI
Interessano
lo strato superiore d’usura ed hanno lo scopo di ripristinare le
caratteristiche planimetriche e di aderenza del piano viabile. Lo strato
superficiale può essere applicato direttamente alla pavimentazione esistente,
previa pulizia del piano e spruzzatura di una mano d’attacco, o successivamente
alla rimozione dello strato d’usura esistente.
In
base alle caratteristiche plano-altimetriche ed alla presenza di ammaloramenti
della pavimentazione esistente, il Progettista dovrà valutare la necessità di
procedere con la posa di uno strato di risagomatura, disgiunto dallo strato
d’usura, e/o con il risanamento degli strati intermedi della pavimentazione.
Qualora il degrado strutturale interessi gli strati profondi della
sovrastruttura, si dovrà prevedere la sostituzione di tutti gli strati
ammalorati.
Tabella delle Sezioni tipo:

Sezione Tipo 4 (risagomatura-usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|

|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
D.51.30.0230
|
Manto
d’usura tipo “D” modificato
|
D.51.30.0315
|
Pavimentazione
antisdrucciolo
|
D.51.30.0325
|
Pavimentazione
SMA (splittmastixasphalt)
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
D.51.30.0025
|
Mano
d’attacco con bitume modificato (*)
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(< 30%)
|
D.51.30.0135
|
Strato
unico tipo “E” (**)
|
4
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
* da
applicare nel caso in cui lo Strato di usura sia realizzato in SMA.
** in alternativa al
Binder qualora sia necessario differire nel tempo la posa dello strato di
usura.
|
Sezione Tipo 5 (fresatura - risagomatura -
usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|

|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
D.51.30.0230
|
Manto
d’usura tipo “D” modificato
|
D.51.30.0315
|
Pavimentazione
antisdrucciolo
|
D.51.30.0325
|
Pavimentazione
SMA (splittmastixasphalt)
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
D.51.30.0025
|
Mano
d’attacco con bitume modificato (*)
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(< 30%)
|
D.51.30.0135
|
Strato
unico tipo “E” (**)
|
4
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
5
|
D.11.05.0160
|
Fresatura
a freddo di pavimentazione esistente
|
|
A.04.10.0025
|
Conferimento
ad impianto di trattamento rifiuti – conglomerato bituminoso – fresato
|
|
* da
applicare nel caso in cui lo Strato di usura sia realizzato in SMA.
** in alternativa al
Binder qualora sia necessario differire nel tempo la posa dello strato di
usura.
|
C) RIPRISTINO DELLA SOVRASTRUTTURA
Gli
interventi di ripristino interessano tutti gli strati della sovrastruttura,
dalla fondazione agli strati in conglomerato bituminoso, ma sono limitati nella
sezione trasversale alla copertura di scavi effettuati per la posa di
sottoservizi o aperture profonde del corpo stradale.
Di
norma, l’esecuzione della pavimentazione deve essere estesa oltre la larghezza
dello scavo stesso per assicurare un solido appoggio del conglomerato
bituminoso e prevenire le lesioni provocate dagli assestamenti del materiale
per effetto della post-compattazione.
Sezione tipo:

Sezione Tipo 5
(fresatura-risagomatura-usura)
|
STRATIGRAFIA
|
SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
|
Codice
|
Descrizione
|
Materiale
|
  
|
1
|
D.51.30.0215
|
Manto
d’usura tipo “C”
|
Primo
impiego
|
D.51.30.0225
|
Manto
d’usura tipo “D”
|
2
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
3
|
D.51.30.0125
|
Binder
|
Riciclato
(< 30%)
|
4
|
D.51.30.0015
|
Mano
d’attacco con bitume normale
|
n.a.
|
5
|
D.51.30.0115
|
Strato
di base a caldo
|
Riciclato
(max 30%)
|
D.51.30.0116
|
Strato
di base in conglomerato bituminoso
riciclato a freddo
|
Riciclato
(< 100%)
|
3
|
D.51.25.0110
|
Fondazione
stradale con materiali naturali
|
Primo
impiego
|
D.51.25.0115
|
Fondazione
stradale con materiali riciclati non legati
|
Riciclato
(< 100%)
|
* - da applicare nel caso in cui lo Strato di
usura sia realizzato in SMA.
|
OPERE IGIENICO-SANITARIE
TABELLE E DISEGNI
TABELLA
RIEPILOGATIVA PER:
-
COMPUTO
CONVENZIONALE DEL VOLUME DI SCAVO
-
DIMENSIONI
DEL RIVESTIMENTO E DEL RINFIANCO TUBAZIONI

TUBAZIONI IN GHISA (E.01.05.0005 –
E.01.05.0016)

TUBAZIONI IN GRES CON RINFIANCO
(E.01.05.0026)

TUBAZIONI IN GRES CON RIVESTIMENTO
(E.01.05.0031)

TUBAZIONI IN CLS VIBROCOMPRESSO
(E.01.05.0035 – E.01.05.0036)

TUBAZIONI IN CLS RIVESTITE
(E.01.05.0041 – E.01.05.0042)

TUBAZIONI IN CLS CON MASSELLO
(E.01.05.0046)

TUBAZIONI IN POLIETILENE (E.01.05.0057)

TUBAZIONI IN POLIETILENE CON RIVESTIMENTO
(E.01.05.0062)

TUBAZIONI IN POLIETILENE CON MASSELLO
(E.01.05.0067)

TUBAZIONI IN POLIPROPILENE
(E.01.05.0070 – E.01.05.0072)

TUBAZIONI IN PVC RIVESTITE IN CLS
(E.01.05.0091)

TUBAZIONI IN PVC RIGIDO A A PARETE STRUTTURATA
(E.01.05.0095 – E.01.05.0096 –
E.01.05.0097)

POZZETTI DIM 1.10 X 1.10 (E.01.06.0005
– E.01.06.0010)
PIANTA

POZZETTI DIM 1.10 X 1.10 (E.01.06.0005
– E.01.06.0010)
ARMATURA TIPO DELLA SOLETTA

POZZETTI DIM 1.10 X 1.10 (E.01.06.0005
– E.01.06.0010)
SEZIONE A-A

POZZETTI DIM 1.10 X 1.10 (E.01.06.0005
– E.01.06.0010)
SEZIONE B-B

POZZETTI DIM 0.50 X 0.70 (E.01.06.0025)
PIANTA

POZZETTI DIM 0.50 X 0.70 (E.01.06.0025)
SEZIONE A-A

POZZETTI DIM 0.50 X 0.70 (E.01.06.0025)
SEZIONE B-B

POZZETTO DI SALTO
PIANTA

POZZETTO DI SALTO
SEZIONE A-A

POZZETTO DI SALTO
SEZIONE B-B

POZZETTO DI SALTO
SEZIONE C-C

RIPRISTINO PAVIMENTAZIONI IN MACADAM
(E.01.07.0005)

FORMAZIONE DI CASSONETTO STRADALE
(E.01.07.0020)
RIPRISTINI IN CONGLOMERATO BITUMINOSO
(E.01.07.0025)

RIPRISTINO IN TERRENO DI CAMPAGNA (E.01.07.0055)

BIOEDILIZIA
Materiali e componenti edilizi bio compatibili
(da βίος (vita) cum patior = partecipi alla vita)
per opere edili
Il nuovo capitolo O. Bioedilizia viene
introdotto nel listino della provincia di Trento in sostituzione del capitolo
N. Casa in legno del quale vengono mantenuti taluni articoli con revisione delle
caratteristiche tecniche e prestazionali dei materiali e delle certificazioni
per renderli bio compatibili, con l’aggiunta di nuovi articoli e soluzioni per
le costruzioni in Bioedilizia.
Come già per le costruzioni in legno, si
auspica che la Bioedilizia non rimanga semplicemente una alternativa ai sistemi
edilizi tradizionali, ma possa diventare in un prossimo futuro l’unico
sistema/modo di costruire risolutivo rispetto alle questioni bio e a quelle
ecologiche dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) di prossima applicazione.
PREMESSA
La Bioedilizia può essere definita come la
metodologia storicamente usata per la costruzione, la ristrutturazione e la
manutenzione di opere edili con l’utilizzo di materiali naturali nel
conseguente rispetto dell’ambiente. Attualmente la Bioedilizia comprende oltre
agli usi tradizionali, la riqualificazione energetica degli edifici, l’utilizzo
di nuovi materiali, componenti edilizi e tecnologie innovative aventi requisiti
eco sostenibili durante l’intero ciclo di vita dell’opera vagliando anche le
implicazioni ecologiche, un tempo poco considerate.
In questo capitolo, per la scelta degli
articoli, si è fatto riferimento al significato e ai principi fondamentali
della Bioedilizia come espressi nella definizione dell’Istituto Treccani:
bioedilìzia s. f. –
Insieme di processi e metodi di costruzione caratterizzati dall’uso di
materiali a basso impatto ambientale e non dannosi per l’uomo. Un progetto che
rispetti i criteri della b. si caratterizza, quindi, non solo per la sostenibilità
ambientale, l’attenzione all’efficienza energetica dell’edificio e all’impiego
di fonti energetiche rinnovabili, ma anche per il ricorso a materiali privi di
sostanze nocive, tossiche o radioattive (in quantità non dannose per l’uomo),
in grado di realizzare una buona qualità della vita per gli abitanti e i
fruitori dell’edificio ed evitare quei fenomeni di inquinamento degli ambienti
interni definiti dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) come sick building syndrome (sindrome
da edificio malsano);
CRITERI DI ELABORAZIONE DEGLI ARTICOLI
Secondo i criteri generali del listino, le
voci degli articoli del capitolo Bioedilizia riportano i requisiti, le
caratteristiche tecniche e le modalità d'esecuzione dei manufatti delle opere
che si intendono realizzare, con l’aggiunta degli oneri di recupero e di
indicazioni riguardanti la Bioedilizia per gli articoli del listino opere
edili, come meglio precisato al paragrafo Armonizzazione.
REQUISITI Bio Gli
articoli del capitolo Bioedilizia comprendono componenti edilizi bio
compatibili, realizzati con materiali naturali rinnovabili o abbondantemente
disponibili in natura, 100% biodegradabili e con materiali di utilizzo parziale
e limitato, 100% riciclabili, con i seguenti requisiti:
1. Certificazioni
1.1. certificazioni Bio
di Organismi/Enti di certificazione riconosciuti quali:
- Ecolabel UE
- Anab-Icea
- Nature plus
- Decreto francese (Décret
no 2011-321 du 23 mars
2011) A / A+
- Der Blaue Engel
- Emicode E1 PLUS
o similari abilitati dall’Autorità governativa
nazionale ad operare su almeno una Direttiva o Regolamento dell’UE;
1.2. certificazioni dei materiali da
costruzione:
- con norma armonizzata e obbligo di
certificazione CE: devono rispettare i requisiti del Regolamento (UE)
N.305-2011 Condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da
costruzione e deve essere fornita la Dichiarazione di Prestazione DoP (vedi allegato: Estratto dal DLgs 106 2017 Adeguamento
alle disposizioni 305-2011);
- isolanti senza norma armonizzata, ma certificabili
CE, tramite Valutazione tecnica europea (ETA): devono rispettare i requisiti
del Regolamento (UE) N.305-2011 Condizioni armonizzate per la
commercializzazione dei prodotti da costruzione e deve essere fornita l’ETA
(Valutazione tecnica europea) e la Dichiarazione di Prestazione DoP (vedi allegato: Estratto dal DLgs 106 2017 Adeguamento
alle disposizioni 305-2011);
- prodotti senza norma armonizzata e senza
ETA: per la valutazione delle prestazioni valgono le regole conformi alla
legislazione vigente che prevede che le prestazioni debbano essere determinate
o mediante prove effettuate presso un laboratorio o certificate da un organismo
di certificazione di prodotto, accreditati presso uno dei Paesi membri della
Comunità europea, applicando una o più delle procedure previste dalle regole e
norme tecniche emesse dagli organismi di normazione. (vedi allegato: Estratto
dalla Nota sulla prestazione di materiali isolanti-ENEA 2020-12).
1.3. certificazioni per materie prime derivate
da coltivazioni (campi di colture per vegetali e cave per rocce e minerali)
gestite in modo sostenibile;
1.4. certificazioni PEFC o FSC o equivalenti
con riferimento alla Catena di Custodia (C.o.C. -
Chain of Custody) per tutti i prodotti in legno e
suoi derivati;
2. Sostanze pericolose
2.1. assenza o limitazioni dei COV, con
esclusione dei COV naturali (nVOC) quali terpeni, terpenoidi, pineni, limoneni, ecc., con riferimento e nel
rispetto dei CAM DM 11-10-2017, punto 2.3.5.5 Emissioni dei materiali:
Ogni
materiale elencato di seguito deve rispettare i limiti di emissione esposti
nella successiva tabella: pitture e vernici, tessili per pavimentazioni e
rivestimenti, laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili, pavimentazioni
e rivestimenti in legno, altre pavimentazioni (diverse da piastrelle di
ceramica e laterizi), adesivi e sigillanti, pannelli per rivestimenti interni
(es. lastre di cartongesso).
Limite
di emissione (µg/m³) a 28 giorni:
Benzene,
Tricloroetilene (trielina) di-2-etilesilftalato (DEHP) Dibutilftalato (DBP) 1 (per
ogni sostanza)
COV
totali <1500
Formaldeide
<60
Acetaldeide
<300
Toluene
<450
Tetracloroetilene <350
Xilene
<300
1,2,4-Trimetilbenzene
<1500
1.4-diclorobenzene
<90
Etilbenzene
<1000
2-Butossietanolo
<1500
Stirene
<350
(vedi Avvertenze per il calcolo dei COV a pag.5)
2.2. assenza di sostanze dannose per l’uomo
quali Amianto, Policlorobifenili PCB, Piombo e Idrocarburi Policiclici
Aromatici IPA (come definite dall’Ordinanza svizzera sulla prevenzione e lo
smaltimento dei rifiuti OPSR);
3. Produzione
3.1. zona di produzione entro i 150 km secondo
i criteri di settore o se non possibile nella zona più vicina al cantiere;
3.2. produzione semplice, con limitato consumo
di energia e di emissioni di CO2 e senza necessità di attrezzature
specialistiche;
3.3. assemblaggi eseguiti a secco o con
collanti bio compatibili;
3.4. assenza di trattamento di finitura o
trattamento con vernici, impregnanti e prodotti bio compatibili, termotrattamento per il legno (termowood)
contro funghi e marcimento e trattamenti con ossidazione e corten
per i metalli;
3.5. elementi in legno massiccio giuntati /
assemblati a secco o con collanti bio compatibili.
CARATTERISTICHE TECNICHE E FISICHE Indicazioni
delle caratteristiche tecniche di utilizzo delle componenti edilizie e quelle
fisiche dei materiali relativamente a densità, conduttività termica, classe di
reazione al fuoco ed altre.
MODALITA’ DI ESECUZIONE Indicazioni sulla
metodologia di posa e di utilizzo delle componenti edilizie e dei materiali.
ONERI DI RECUPERO Gli oneri di recupero per i
materiali bio compatibili residui di lavorazione o provenienti da demolizioni
di manufatti con le stesse caratteristiche, considerati nelle analisi dei
prezzi degli articoli, non corrispondono all’indennità di smaltimento
denominata genericamente “oneri di discarica” per materiali non pericolosi, ma
comprendono gli oneri di separazione dei materiali ed il loro conferimento in
Centri autorizzati al recupero dei materiali, alla termovalorizzazione o in
campi di coltura.
INDICAZIONI Bio All’inizio
dei sottocapitoli sono riportati gli opportuni requisiti riguardanti
la Bioedilizia per gli articoli del listino opere edili a
miglioramento della loro bio compatibilità.
INDICAZIONI GENERALI DI UTILIZZO
AVVERTENZE PER IL CALCOLO DEI COV Molte
organizzazioni si interessano di Bioedilizia con varie definizioni e fissano
delle limitazioni delle quantità di emissioni per i materiali con requisiti bio
con valori molto diversi. In questo capitolo sono state comprese in maniera
sintetica le caratteristiche fondamentali dei materiali bio secondo l’accezione
espressa nella premessa e con certificati che rispettano i CAM. Così, con
riferimento al punto 2.1 dei requisiti, i valori delle emissioni dei materiali
sono stati definiti secondo la tabella dei CAM del punto 2.3.5.5 e considerati
in maniera unitaria (un metro quadro di materiale per metro cubo di utilizzo)
senza i minimi fattori di carico, lasciando al progettista la verifica della
compatibilità con la Bioedilizia per applicazioni intensive dei materiali bio nei
singoli ambienti.
In sintesi, un materiale bio con emissioni
unitarie certificate nel rispetto dei CAM, se usato in quantità indiscriminata,
potrebbe diventare incompatibile per la Bioedilizia, in quanto oltre a
rispettare i valori limite delle emissioni dei materiali della tabella dei CAM,
deve essere in ogni caso assicurato che negli ambienti chiusi non venga
superato il valore limite di formaldeide pari a 0,1 ppm, secondo le indicazioni
della OMS.
NOTE SUI CAM Nel capitolo Bioedilizia sono
presi a riferimento i parametri dei CAM riguardanti nello specifico i valori
limite dei Composti Organici Volatili (COV).
I requisiti per i prodotti bio sono comunque
migliorativi in termini di impatto ambientale dei parametri dei CAM.
Discorso a parte va fatto per i prodotti in
perlite espansa, assolutamente bio compatibili e certificati bio, dove non è
possibile in fase di produzione l’utilizzo di una percentuale di materiale
riciclato come richiesto dai CAM, per la particolare tecnologia di produzione
utilizzata.
Gli interventi di Bioedilizia, come quelli di
Restauro, non sono contemplati come modalità o categorie di intervento edilizio
nella normativa dei CAM e quindi potrebbero essere considerati tipi di
intervento edilizio esente dall’applicazione dei CAM.
CALCOLO DELLE SUPERFICI DELLE STRUTTURE IN LEGNO Non saranno computate le superfici di aperture che
interrompano completamente le strutture.
ETICHETTA Gli articoli del
capitolo Bioedilizia sono contraddistinti dalla scritta “Bio”
riportata all’inizio della descrizione estesa quale etichetta indicativa delle
qualità bio compatibili dei materiali e dei componenti edilizi.
ARMONIZZAZIONE Per un facile
reperimento degli articoli con caratteristiche bio compatibili e di indicazioni
Bio per gli articoli del listino opere edili, nel
capitolo Bioedilizia si è fatto riferimento, per la classificazione numerica,
ai sottocapitoli delle opere edili.
PREZZI
I prezzi degli articoli del capitolo Bioediliza sono stati determinati utilizzando i prezzi dei
relativi materiali raccolti con indagine di mercato da aziende del settore o
con i prezzi di articoli similari, per analogia tipologica, lavorazione, peso e
costo dei materiali, dei capitoli B. opere edili e C. beni culturali del
listino prezzi dei lavori pubblici della Provincia Autonoma di Trento. Tali
prezzi sono comprensivi delle spese di magazzino, carico, scarico e consegna in
cantiere entro un raggio di 150 km e delle spese per la messa in opera.
SOVRAPPREZZO
Il sovrapprezzo espresso in percentuale
va calcolato applicando la percentuale al prezzo dell’articolo.
In caso di variazioni in aumento dello
spessore di un articolo, nella voce di listino la percentuale di sovrapprezzo è
riferita ad uno specifico incremento di spessore; in caso di incrementi di
spessore di valore diverso, il sovrapprezzo va determinato in proporzione.
CONCLUSIONI
Nella Bioedilizia vengono utilizzati dei
prodotti costituiti principalmente da materie prime rinnovabili, totalmente
riciclabili e con requisiti di rispetto per l’ambiente che vanno oltre i requisiti
minimi richiesti dai CAM. Con il loro utilizzo è possibile realizzare una buona
qualità della vita per gli abitanti e i fruitori dell’edificio, che rappresenta
una delle principali finalità della Bioedilzia.
Il capitolo
Bioedilizia potrà dare quindi la possibilità al progettista di reperire
articoli con caratteristiche bio, per il conseguimento degli obblighi dei CAM
in termini di riciclabilità delle componenti edilizie alla fine del loro
utilizzo, nel caso della Bioedilizia al 100%, o secondo la qualità bio etica
del progetto da realizzare.